Thursday 29 October 2009

Inauguration of the Naples-Portici Railway in 1840

Sarah recently blogged about the reopening of Museo di Pietarsa, the museum dedicated to the first railway line from Naples to Portici. By complete coincidence I just came across this painting by Salvatore Fergola of the inauguration of the railway, which is apparently now in the storerooms of the Palace of Caserta. It must have been an amazing event to witness!

It's a Don's Life at Pompeii

Mary Beard has been spotted on a recce with the BBC for the (ennesimo) documentary on Pompeii and the Vesuvian sites.
All confirmed by her blog this morning on the new "restaurant" within the archaeological site...

Wednesday 28 October 2009

Visita e laboratorio per bambini: Interni Romani

LABORATORIO D'ARTE
sabato 31 ottobre, ore 16.00 – 18.00
Scuderie del Quirinale

Visita e laboratorio: Interni Romani.
Frammenti di pitture e pareti dipinte raccontano la domus dell’antica Roma fra case patrizie e botteghe popolari. Un salto indietro nel tempo tra curiosità e scoperte per rivivere l’atmosfera di un impero all’apice del quo splendore. Visita e laboratorio svelano paesaggi, città, abiti e abitudini dell’antica Roma. Laboratorio per bambini dai 7 agli 11 anni.
domenica 1 novembre, ore 11.00 – 13.00

Ulteriori informazioni

WMF e-publication: Conservation in the Shadow of Vesuvius

Conservation in the Shadow of Vesuvius: a Review of Best Practices/ Conservazione all’ombra del Vesuvio: un esame delle migliori pratiche

Abstract:

Following the efforts of the Samuel H. Kress Foundation and World Monuments Fund to preserve and present Insula V2 at Pompeii, these organizations hosted a conference with the Soprintendenza Archeologica di Pompei in 2003. The fifty archaeologists, architects, conservators, foundation administrators, and heritage conservationists participated in the conference with the goal of identifying the best practices of conserving the site and using them to formulate a series of principles to guide future conservation efforts. Over 10,000 visitors come to Pompeii on an average day, concentrating the bulk of their tour on a few streets and houses, placing tremendous stress on a relatively small portion of an immense archaeological site. Meanwhile, the vast majority of excavated insulae has been virtually abandoned and suffers from a slower decline due to neglect. The conference attendees recognized progress in addressing such issues, particularly in the form of the publication of the site management plan, Un Piano per Pompei, and the establishment of a site planning office. However, they remained concerned that without steps such as reforming the Italian public works law as it pertains to cultural property, it would be difficult to properly maintain the portion of the site that has already been excavated, let alone accommodate future excavations. According to conference participants, future management decisions at Pompeii will ideally be based on the philosophy that conservation of the site is more important than the interests of tourist and commercial development.

Full Text PDF

Date: 2003
Author: World Monuments Fund, Soprintendenza Archeologica di Pompei
Country: Italy
Related Projects: ANCIENT POMPEII
Keywords: World Heritage Sites, restoration, Pompeii, Italy, insulae, historic preservation, archaeology

Fonte: WMF

Renato Profili dies

The ex-commissario of Pompeii died yesterday in a Naples hospital. See here for the story and a brief account of his career.

Tuesday 27 October 2009

Review: Umberto Pappalardo, The Splendor of Roman Wall Painting

Umberto Pappalardo, The Splendor of Roman Wall Painting. Los Angeles: J. Paul Getty Museum, 2009. Pp. 240. ISBN 9780892369584. $45.00.
Reviewed by Francesca Tronchin in Bryn Mawr Classical Review 2009.10.51

Progetto “Cultura a Porte Aperte” - CAMPANIA

Dopo aver riscosso una entusiasta partecipazione di pubblico e addetti ai lavori in Molise, Basilicata, Puglia e Sardegna, il Progetto “Cultura a Porte Aperte” approda in Campania dal 28 al 30 ottobre.

“Cultura a Porte Aperte” nasce per dare la massima visibilità all’organizzazione istituzionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, rafforzare il dialogo con tutte le Amministrazioni locali (Regioni, Province, Comuni), con il mondo della scuola e universitario, gli ordini professionali, le associazioni pubbliche e private che operano nel settore, strutture preposte alla promozione del turismo, i cittadini e tutti quelli che in qualche modo sono interessati al settore culturale.

Il progetto è nato nel 2009 e nella sua prima fase coinvolgerà le regioni del Sud, Abruzzo (temporaneamente sospeso), Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, coordinate a livello territoriale dalle Direzioni Regionali per i beni culturali e paesaggistici. Come di consueto sono previsti tre giorni di eventi.

Si parte il 28 ottobre con il convegno istituzionale, presso l’Archivio di Stato di Napoli, dal titolo “I pubblici del MiBAC”. L’idea dell’incontro nasce dalla considerazione che se non esiste integrazione fra cittadino e patrimonio culturale è impensabile che si possano attirare visitatori dall’esterno. Tale integrazione va realizzata con strumenti di comunicazione adeguati a creare un diverso rapporto fra l’amministrazione e il cittadino.

La scelta del tema del convegno è quindi orientata a tentare di individuare le diverse problematiche sul tema e proporre a livello progettuale delle ipotesi di comunicazione che tengano conto delle differenze di pubblico ipotizzando delle strategie che favoriscano l’avvicinamento dell’utenza alla struttura pubblica.

Apriranno l’incontro i saluti di Imma Ascione, Direttore dell’Archivio di Stato di Napoli, Gregorio Angelini, Direttore per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, Oberdan Forlenza, Assessore ai Beni culturali della Regione Campania, Valeria Casizzone Assessore al Turismo per la Provincia di Napoli, Alessandro Pansa, Prefetto di Napoli.

La sessione mattutina sarà seguita, dalle 15.30 da tre tavoli tecnici ciascuno con una propria traccia.: Presso la Sala Filangeri: “Didattica e pubblici speciali”, dedicato alle attività dirette alle scuole e sul problema degli adeguamenti ai pubblici speciali; presso la Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica: “Enti locali e associazioni” che offrirà una visione dei pubblici esterni del MiBAC che si relazionano in particolare con le strutture dedite alla tutela; presso la Sala Catasti: “Il pubblico della rete” incentrato sulla comunicazione che utilizza le banche dati e i siti internet istituzionali.

Alle 19.00 è previsto un grande concerto, organizzato dal Conservatorio di San Pietro a Majella.

Il 29 e 30 ottobre sono previste, come di consueto, le aperture straordinarie degli Istituti e dei luoghi d’arte del MiBAC per far conoscere al pubblico le attività degli uffici tecnici ed amministrativi e mettere in evidenza i servizi che tali uffici erogano e dei quali sia il singolo cittadino che l’Ente possono e devono usufruire.

Per scaricare il programma si veda il sito web.

Question: Water flow dynamics in Pompeii

A student question I am unable to answer ... Can anyone else help?

How did rainwater and water from the overflows behave in the streets? Were there structural attempts to keep flowing water from developing into torrents? For example, how could water coming down Via del Mercurio into Via del Foro be kept from flooding the forum proper before slamming into the three administrative buildings at its southern end? Or if in the forum, how could it be channeled out? Or was this never a problem? Has anybody ever studied the dynamics of water in the streets? Do you know of a diagram or map which would allow for a visual impression of the gradients in the city?

Monday 26 October 2009

Pistrina: boulangeries de l'Italie romaine - 2008 Interim report


The 2008 field campaign interim report of Pistrina: boulangeries de l'Italie romaine is now available on line as the latest issue of the FOLD&R (Fasti On Line Documents & Research). You can download it here.
Three bakeries were studied in 2008: I 12, 1-2; VII 12, 13; IX 3, 19-20 (in collaboration with the EPUH project)

Workshop internazionale sul Patrimonio Archeologico di Stabia

This by Maria Cristina Napolitano, from MetropolisWeb.it:

CASTELLAMMARE DI STABIA (NAPOLI) - In tre giorni si è svolto il secondo Workshop internazionale sul Patrimonio Archeologico di Stabia, organizzato dalla Fondazione RAS (Restoring Ancient Stabiae), presso l’Istituto Internazionale Vesuviano per l’Archeologia e le Scienze Umane sito in Castellammare. Un gruppo di studiosi americani ed italiani, con l’intervento di personalità quali l’Ambasciatore Savoia, si è raccolto in questi giorni, aprendo le porte al pubblico interessato, per discutere dei progetti di valorizzazione del sito delle antiche ville signorili di Stabia: Villa Arianna e Villa San Marco. Proprio la valorizzazione, uno degli aspetti legali concernenti i beni culturali che può essere affidato a privati. Perché di privati si tratta, che, da una tesi di master svolta presso l’università del Maryland, hanno dato vita negli ultimi anni ad una serie di progetti finalizzati alla realizzazione del Parco Archeologico di Stabia riuscendo ad ottenere l’appoggio di un numero notevole di università americane, oltre ovviamente al patrocinio della Soprintendenza di Napoli e Pompei e la regione Campania. Le ville sono state illustrate innanzitutto dal punto di vista storico-archeologico, sono state presentate le nuove scoperte effettuate dalla RAS insieme con gli americani, come ad esempio lo scavo del grande peristilio della Villa di Arianna, in cui sono stati possibili addirittura i calchi delle radici degli alberi che lo ornavano. Ancora prospezioni geofisiche finalizzate alla comprensione di quanto ancora è nascosto nel sottosuolo e la realizzazione di una carta del rischio idrologico, sono solo alcune delle operazioni svolte sul pianoro di Varano dalla Fondazione, che oltre ad attività sul campo si sta occupando anche della diffusione del patrimonio archeologico di Stabia nel mondo. Due finora sono state le tappe internazionali dell’ultima mostra organizzata, “Otium Ludens”, in cui gli appassionati di tutto il mondo hanno potuto godere della raccolta di affreschi e oggetti provenienti dalle ville. Prima al Museo Ermitage di San Pietroburgo, con cui vige un protocollo di collaborazione e poi all’Hong Kong Museum of Art, “Otium Ludens” ora è a Ravenna fino al 1 novembre, addirittura prolungata per il successo ricevuto. Sembra chiaro dunque che il risultato più notevole ottenuto dalla fondazione RAS è la possibilità che sta dando alla città di Castellammare di ritrovare fierezza e orgoglio nella storia meravigliosa del suo passato, che a giusto diritto deve essere riportata alla luce.

A Day in Pompeii is over

This from The Australian:

A Day in Pompeii - Australia's most popular museum exhibition

THE Melbourne Museum closed its doors last night on the most popular museum exhibition ever seen in Australia, A Day in Pompeii.
Since it opened on June 25, one in 10 Victorians, or 325,000 people, visited the collection of films about, and artefacts from, the lost city of ancient Roman times. The figure exceeded the museum's projected audience by 60 per cent.
"I'm delighted to be wrong," said Patrick Greene, chief executive of the Melbourne Museum.
"We've never had an exhibition beyond 170,000 before."
Sydney's Powerhouse Museum, by comparison, said the 2003 Star Wars exhibition was the most popular it ever staged, attracting 230,000 visitors.
The National Gallery of Victoria earlier this month reported 330,000 visitors to its Salvador Dali Liquid Desire exhibition, which like Pompeii was badged as a Melbourne Winter Masterpiece and given marketing support by the Victorian Major Events Co and Tourism Victoria.
The Victorian government will not disclose how much these exhibitions cost to mount or what the gross box office figures are on the grounds they are commercial-in-confidence.
"We don't release the cost and conditions of securing these major cultural events as it would provide rival cities with an unfair advantage," said a spokesman for Arts Minister Lynne Kosky.
However, unlike some previous Winter Masterpieces exhibitions, which were imported from foreign museums and galleries, both the Dali and Pompeii shows were unique to Melbourne, a credit to the local curators who worked for many years developing them.
But having been developed within the local institutions, other institutions, both local and overseas, are unable to compete for them.
"An exhibition like this cost a number of millions to put on," Dr Greene said.
Melbourne Museum has also managed to offset its costs by selling the exhibition to Wellington's Te Papa museum, after which Pompeii will most likely enjoy a season in Singapore.

British School at Rome awards

The British School at Rome offers residential awards in the humanities for research in the archaeology, history, art history, society and culture of Italy from prehistory to the modern period.

Details of the awards available for 2010-11 are given on the website.

Ravello Lab Colloqui Internazionali

La cultura “pensa” europeo
Ravello LAB – Colloqui internazionali, IV edizione
29-31 ottobre 2009 Villa Rufolo, Ravello (SA)
2007-2013: Cultura e sviluppo. Azioni, strumenti e progetti per le politiche europee di coesione
Programma

La cultura è un “affare” europeo, come mostra il crescente interesse delle istituzioni comunitarie per il settore culturale e delle industrie creative. Ma si avverte la necessità che la riflessione in corso a livello europeo venga ulteriormente sviluppata affinché le potenzialità della cultura possano produrre a pieno i loro effetti in termini di crescita, competitività, coesione e integrazione europea. Un dato su tutti: l’Europa detiene il 41,6% delle esportazioni mondiali dei prodotti culturali e creativi.

Ravello LAB – Colloqui internazionali, il laboratorio su cultura e sviluppo promosso da Federculture, Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello e Formez, che si svolgerà dal 29 al 31 ottobre prossimi, approfondisce quest’anno i temi dello sviluppo delle industrie culturali europee, delle politiche comunitarie di coesione e di quelle di vicinato per la valorizzazione del patrimonio e delle produzioni culturali del Mediterraneo. L’iniziativa che è inserita tra gli eventi
ufficiali del semestre di Presidenza svedese dell’Unione, punta ad accentuare in tal modo la sua vocazione europea. Il titolo scelto per questa edizione è, infatti, “2007-2013: Cultura e sviluppo. Azioni, strumenti e progetti per le politiche europee di coesione”, un’ampia cornice all’interno della quale i partecipanti ai Colloqui, esperti, studiosi, amministratori, manager e decisori politici italiani e europei, si confronteranno per individuare e proporre strategie e soluzioni per la crescita dei territori, in due tavoli di lavoro paralleli dedicati alle Strategie di sviluppo delle industrie culturali per la coesione territoriale e Le produzioni culturali nel Mediterraneo per una nuova politica di vicinato.

D’altro canto la rilevanza anche economica del settore culturale e creativo è ormai nota: 2,6% il loro contributo al Pil UE nel 2004. Oggi le industrie culturali dell’UE – cinema e audiovisivo, editoria, musica e artigianato artistico – sono importanti fonti di reddito e occupazione: danno lavoro ad oltre 7 milioni di persone. Anche per questo l’Unione sostiene programmi a favore di alcune industrie culturali, incoraggiandole a cogliere le opportunità offerte dal mercato unico e dalle tecnologie digitali. Tra i più rappresentativi e consolidati è proprio il “Programma Cultura” che nella sua formulazione attuale, che riguarda il periodo 2007-2013, beneficia di una dotazione di circa 400 milioni di euro e ha per oggetto tutte le attività culturali non audiovisive.

Le città europee sono di fatto oggi lo spazio nel quale si concentrano le industrie culturali e creative, ma sono anche le destinazioni dei flussi migratori. Questa doppia dimensione rende le città un laboratorio quotidiano di creatività e dialogo interculturale. A queste realtà l’Unione dedica il programma “Capitali europee della cultura” che negli anni ha dimostrato di avere un impatto decisivo sullo sviluppo a lungo termine delle città prescelte.

Ne è un esempio recente Liverpool, capitale europea della cultura nel 2008, che a partire dell’investimento UE di 1,5 milioni di euro, ha saputo attrarre ulteriori investimenti, con ricadute economiche molto più importanti nel più lungo periodo. Grazie a un lavoro preparatorio di quattro anni fino al 2008 sono affluiti, infatti, nella città investimenti pari a 11,89 milioni di euro per le iniziative culturali pubbliche. Nel corso dell’anno, 15 milioni di persone hanno partecipato agli eventi culturali, la maggior parte dei quali erano direttamente correlati al programma capitale della cultura. Il 70% delle persone a Liverpool ha visitato un museo o una galleria. 3,5 milioni di turisti sono arrivati nella città, spendendo 864 milioni di
euro durante il loro soggiorno e prenotando un milione di posti letto negli alberghi, che hanno registrato il tasso record di presenze dell’81%. Da città in declino economico Liverpool è diventata un centro commerciale e culturale vivace.

Pensare europeo non può voler dire semplicemente dare una dimensione comunitaria a progetti nazionali o a limitarsi a scambi culturali, va maturato un profondo cambiamento nelle politiche culturali che persegua uno sviluppo economico qualitativamente più elevato. Nella competizione globale, anche alla luce degli scenari aperti dalla crisi, sono sempre più necessari interventi e investimenti che promuovano l’innovazione attraverso prodotti, processi e servizi che possano fronteggiare la concorrenza internazionale, avvalendosi di ricerca e creatività. La cultura in questo contesto può svolgere un ruolo determinante in quanto fattore che dà spazio a creatività e innovazione nell’ambito di un approccio integrato verso uno sviluppo sostenibile in termini economici e sociali. Come catalizzatore della crescita economica può concorrere allo sviluppo e al risanamento urbano, nonché all’incremento dell’occupazione. La cultura, inoltre, come strumento della coesione sociale e territoriale, contribuisce a stabilire un equilibrio fra tradizione e innovazione e, consentendo il dialogo tra culture e generazioni, favorisce l’integrazione nelle società multiculturali, con particolare riferimento alle fasce giovanili.

L’altro grande tema al centro dei lavori di Ravello LAB sarà la politica di coesione europea, cuore delle iniziative volte a migliorare la competitività dell’Unione con un’attenzione particolare allo sviluppo delle sue regioni più deboli. Il programma 2007-2013 della Politica di coesione considera l’innovazione come lo strumento dominante per conseguire la crescita sostenibile, tanto che dei 347 miliardi di euro del budget totale a disposizione, oltre 86 miliardi di euro, ovvero il 25%, sono stanziati a favore dell’innovazione, e 6 miliardi di euro sono stati destinati alle infrastrutture culturali, ai servizi e alla tutela del patrimonio culturale.

Poggiando sugli esiti della passata edizione dei Colloqui, dal titolo “Economia e società della conoscenza. Le politiche culturali nel quadrante Euromediterraneo” e in linea con l’Agenda europea per la cultura, con il suo Piano di lavoro per la cultura 2008–2010, il Comitato Scientifico di Ravello ha voluto approfondire i temi della cooperazione e integrazione con la cultura nel Mediterraneo, in un’ottica di valorizzazione legata anche al saper fare locale, che coniugasse il tema centrale del
rapporto cultura-sviluppo.

L’Unione Europea persegue l’obiettivo di migliorare la competitività dello spazio mediterraneo per garantirne la crescita e assicurare l'occupazione per le nuove generazioni oltre a promuovere la coesione territoriale e la protezione dell'ambiente in una logica di sviluppo sostenibile, attraverso il Programma Med che dispone di un finanziamento di 250 milioni di euro, più del 60% dei quali attribuito alle prime due priorità centrate sul rafforzamento della capacità di innovazione e sulla salvaguardia ambientale e promozione sviluppo territoriale sostenibile. A questo si affianca il Programma ENPI (European Neighbourhood and Partnership Instrument) la cui disponibilità finanziaria per l'intero periodo di programmazione 2007-2013 è di 1.118,434 milioni di euro, destinati alla “politica estera” della Unione Europea.

Ravello LAB - Colloqui Internazionali sviluppa un percorso condiviso di riflessione, di approfondimento e di proposta, iniziato nel 2006, con i partner a livello europeo. Se nei primi due anni, la comunità di esperti di Ravello LAB ha cercato di comprendere e approfondire il quadro programmatico e politico europeo nel quale è inserita la cultura nella sua accezione più innovativa, l’edizione 2008 ha segnato una svolta. Il Comitato Scientifico ha selezionato alcune buone pratiche utili ad offrire spunti di riflessione su opportunità e criticità nella progettazione e nella realizzazione di iniziative e progetti su creatività, competitività e dialogo interculturale. Tale scelta si è basata sull’esigenza di portare concretezza nel dibattito sulle politiche dell’Unione con esperienze e casi di studio, nella logica della massima convergenza con quanto in corso di riflessione e programmazione ai vari livelli politico-istituzionale e tecnici.

L’edizione 2009 di Ravello LAB fa un ulteriore balzo in avanti. La scelta di approfondire le opportunità della Politica di Coesione definita in sede europea (strettamente collegate alle ingenti risorse finanziare rese disponibili) ha l’obiettivo di favorire “Azioni, Strumenti e Progetti” utili a rafforzare e far emergere le potenzialità del rapporto cultura/creatività e sviluppo territoriale, nella doppia accezione di sviluppo economico e sociale. In questo quadro, la ‘community’, che in questi anni si è incontrata a Ravello, intende identificare percorsi di interesse comune, a partire dallo scambio di esperienze e buone pratiche e dalla condivisione di progetti innovativi su scala europea. Con questo spirito, nell’ambito dell’edizione 2009 è stata lanciata una nuova iniziativa, Ravello LAB Research, che prevede la presenza di 15 qualificati giovani ricercatori universitari impegnati su progetti inerenti il binomio cultura e sviluppo che, con il sostegno del Dipartimento per la Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri, avranno la possibilità di partecipare ai due tavoli di lavoro di Ravello LAB. In questa edizione, inoltre, Ravello LAB vuole affiancare al confronto fra esperti e decisori politici, l’ascolto della società civile per stabilire un’utile interazione e un dialogo positivo tra i diversi livelli impegnati in un obiettivo comune. La giornata conclusiva dei Colloqui sarà, infatti, dedicata all’iniziativa internazionale “A Soul for Europe” che, in straordinaria coincidenza d’ispirazione con Ravello LAB, da anni promuove la cultura come mezzo privilegiato per favorire il reale processo di integrazione europea. Tale evento sarà il primo Forum Italia – “Un’Anima per l’Europa – A Soul for Europe”, che vede Federculture diventare di nodo italiano della rete europea di “A Soul for Europe”. Il Forum Italia di Ravello si colloca all’interno di una serie di incontri di elevato profilo istituzionale iniziata nel marzo 2007 con il Forum di Belgrado al quale sono seguite analoghe iniziative a Pécs, Skopje, Lione, Sofia, Berlino, Praga, con concreti e durevoli risultati nei rispettivi contesti.

Friday 23 October 2009

Articolo: Da Roma a Cambridge passando per Ercolano


Andrew Wallace-Hadrill ha lasciato la direzione della British School at Rome

Il Giornale dell'Arte n. 291, ottobre 2009 - Marisa Ranieri Panetta

ROMA. Cambio di direzione alla British School at Rome. Dopo quattordici anni Andrew Wallace-Hadrill ha lasciato la prestigiosa sede dei Parioli per diventare presidente del Collegio di Sidney Sussex nell’Università di Cambridge.

Al suo posto è arrivato un altro professore di Storia romana: Christopher Smith. Per Wallace-Hadrill non si tratta però di un biglietto aereo di sola andata. Legato alle antichità del nostro Paese, dove ha un gran numero di amici, continuerà a dirigere l’Herculaneum Conservation Project, del quale fanno parte il Packard Humanities Institute e la Soprintendenza di Napoli e Pompei.

Nato a Oxford 58 anni fa, Wallace-Hadrill, da sempre attratto dall’Italia e dalla sua storia, appassionato allo studio del latino (e del greco), ha avuto il suo colpo di fulmine a 16 anni, quando ha visitato gli scavi delle città vesuviane nella penisola sorrentina. Dai Grand Tour e viaggi sentimentali, alla brillante carriera di studioso con percorsi privilegiati: il periodo tra repubblica e impero e i luoghi sepolti dall’eruzione del 79 d.C., oggetto delle principali ricerche. Tra le numerose pubblicazioni scientifiche spiccano infatti Houses and Society in Pompeii and Herculaneum (1994) e Rome’s Cultural Revolution (2009). Il professore inglese, lavorando gomito a gomito con i nostri archeologi, ha conosciuto i lacci burocratici, le difficoltà economiche e gestionali della tutela, e ha avuto a che fare con ministri e sottosegretari (“Con tutti ottimi rapporti personali”, ci tiene a precisare).

Che idea si è fatto della politica culturale italiana?

Premessa la mia stima per le tante figure che si sono mostrate più attente a questi problemi, devo confessare che trovo la politica italiana, in generale, molto deludente. Le difficoltà legate alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale sono profonde e le colpe non sono di un governo in particolare. Per quanto riguarda, ad esempio, Pompei ed Ercolano, ci sono stati in un lontano passato governi attenti, a cominciare dai primi re borbonici, passando per il ventennio fascista. In tempi più recenti, si è dimenticato che il patrimonio culturale porta un contributo enorme all’economia e che, per mantenere questa ricchezza, si deve continuamente investire fondi.

Cos’è che manca a suo avviso a Pompei?

L’ottima iniziativa della Soprintendenza autonoma è stata vanificata dalle nomine, spesso politiche, di amministratori responsabili delle finanze. Si parte sempre dalla convinzione errata che Pompei sia un tesoro da gestire e invece è una grande responsabilità culturale per l’intero Paese. Ciò che portano i siti archeologici in termini di conoscenze e di fruizione non può essere banalizzato dalla speranza di ricavarne unicamente una fonte di risorse economiche.

Dunque, una gestione della cultura troppo politicizzata.

Senz’altro. Sarebbe meglio adottare un sistema svincolato dal potere dei partiti per i finanziamenti e l’impatto economico. L’English Heritage (valido in Inghilterra, non nel resto del Regno Unito, Ndr), ad esempio, è un ente indipendente che ha il compito governativo della tutela dei beni; si avvale di indiscutibili competenze e gode anche di finanziamenti privati.

Tra i tanti Soprintendenti che ha conosciuto o visto all’opera, che ha maggiormente apprezzato?

In questi anni ho avuto il privilegio di incontrare soprintendenti straordinari per impegno e coraggio, come Pietro Giovanni Guzzo, Adriano La Regina, Eugenio La Rocca e Stefano De Caro, quest’ultimo anche nelle vesti direttive. Ho però l’impressione che il sistema non abbia sempre apprezzato la fortuna che ha avuto nel poter disporre di queste personalità.

E quale museo?

Penso subito a Roma: il Museo della Centrale Montemartini, purtroppo poco visitato, ma davvero un unicum nel panorama museale internazionale; e poi il Museo Nazionale Romano nel suo complesso e, in particolare, la sede di Palazzo Massimo.

Il Louvre, che è il museo più frequentato al mondo con i suoi 8,5 milioni di visitatori, vanta anche un’invidiata gestione e la vendita di oggettistica di alto livello. Eppure, di recente, è stato criticato dallo scrittore Pietro Citati per l’invasione di “torme di turisti, preoccuparti di tutto tranne che dell’arte” (“La Repubblica”, 24 luglio). Molti sono d’accordo, ma tanti vorrebbero un Louvre anche in Italia.

L’Italia è molto diversa dalla Francia, e anche dall’Inghilterra. Qui i poteri, come i musei, sono meno centralizzati e questo, secondo me, è un bene. Chi viene nel Bel Paese sa di trovare in ogni regione, in ogni città, un carattere distintivo e una storia particolare.

Il British Museum, in quanto a numeri, non scherza: sei milioni di opere e una cupola di vetro sulla più grande piazza coperta d’Europa.

Ricordo che è gratuito e, a seconda del gradimento, i visitatori possono lasciare o meno un’offerta all’uscita. Ma, al di là dell’importanza e della quantità dei manufatti, il suo indiscutibile successo è anche connesso a una particolarità: l’eccezionale merchandising che vende le copie solo di ciò che è esposto nelle sue sale; se si vuole il ricordo della Stele di Rosetta, insomma, bisogna andare a Londra. Spesso nei musei italiani si vende di tutto, a prescindere dalla collocazione materiale.

A proposito del British, che cosa ne pensa della vexata quaestio sulla restituzione dei marmi del Partenone?

Sono stato ad Atene nel nuovo Museo e devo confessare che la possibilità di poter ammirare i marmi originali vicino al loro tempio è molto seducente e, nello stesso tempo, si deve ammettere che alcuni simboli sono fondamentali per l’identità greca moderna. Credo tuttavia che i musei non siano ancora pronti a restituire reperti significativi al Paese d’origine perché, se passa questo principio, apriremmo un vaso di Pandora dalle incalcolabili conseguenze.

Quali progetti ha in cantieri l’Herculaneum Conservation Project? Con che frequenza tornerà in Italia?

Ci tengo molto a portare avanti il mio impegno e verrò almeno una volta al mese, anche perché ora sono in vista risultati straordinari, con tre scopi principali. Il primo riguarda la soluzione di problemi infrastrutturali del sito: ricreare una rete fognaria e riparare i tetti non più funzionanti; il secondo, la ricerca di modelli di continua manutenzione per conservare nel tempo l’integrità dell’antica Ercolano; il terzo, risolver i problemi creati dalla scarpata precipitosa nell’angola nord-occidentale, dove sporge un lato semisepolto della Basilica, che merita di essere messo in luce.

Per quanto riguarda invece i nuovi scavi? La responsabile degli scavi per la Soprintendenza, Maria Paola Guidobaldi, ha parlato di lavori in corso per un collegamento con il teatro…

E’ il nostro sogno comune; ricollegare il sito sia con il Teatro ancora sotterraneo, sia con la Villa dei Papiri. E ri-aprire l’Antiquarium.


Pontecagnano, museo chiuso

Only two years after it opened the Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano has been closed. Read about this, the problems at the Soprintendenza of Salerno, and future plans for Velia in today's Corriere del Mezzogiorno.

Exhibition: Conservare il cibo da Columella ad Artusi. I luoghi della conservazione

From the website of the Ministero per i Beni e le Attività Culturali:

Pompei: Visita guidata alla mostra “Conservare il cibo da Columella ad Artusi. I luoghi della conservazione” al Castello di Cusercoli

Pompei a Cusercoli, domenica 25 ottobre, ore 16.Come facevano i romani ad affrontare le carenze di cibo senza frigoriferi e congelatori? Come si preservava il grano dalle razzie e dagli animali? A queste e a tante altre domande si cerca di rispondere presso il castello di Cusercoli con la mostra “Conservare il cibo da Columella ad Artusi. I luoghi della conservazione” realizzata da Amphora in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, la Soprintendenza ai beni Archeologici dell’Emilia Romagna, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini, il Laboratorio CAILab della II Facoltà di Ingegneria dell’Università degli studi Bologna, la Facoltà di Architettura Valle Giulia della Sapienza Università di Roma.
Grazie ai reperti provenienti da Pompei e agli studi eseguiti sulle strutture romagnole si cerca di scoprire come per duemila anni si sono conservati i raccolti e i cibi provenienti dal lavoro dei campi.
Domenica 25 ottobre alle ore 16 Amphora organizza una visita guidata alla mostra. I partecipanti saranno accompagnati da Stefano Mini alla scoperta della villa romana di Boscoreale, delle conserve e delle fosse da grano…

Il costo è di euro 3,00 comprensivo del biglietto di ingresso alla mostra, il ritrovo è naturalmente al castello di Cusercoli (Civitella di Romagna FC).

Per informazioni e prenotazioni: 333 7204218 www.conservareilcibo.it

Vesuvius OnLine October 2009


The latest VesuviusOnLine is out, and includes the following:
  • Pompei. "Torna la vite" negli Scavi archeologici
  • Scavi di Oplonti: rivive il "verde" nella Villa di Poppea
  • Pompei. Villa dei Misteri, nuove scoperte archeologiche
  • Marigliano (NA): Alla luce un tratto della Via Popilia
  • Somma Vesuviana (NA), Occhiali multimediale per la villa Augustea
  • Un altra capanna preistorica a Nola (NA)

Thursday 22 October 2009

Exhibition: Luxus. Il piacere della vita nella Roma imperiale

From Fondazione DNArt:

Luxus. Il piacere della vita nella Roma imperiale

Torino, Museo di Antichità, Piazza Duomo angolo via XX Settembre

26 settembre 2009 - 31 gennaio 2010

Una mostra per imparare dagli antichi romani l'arte del vivere. Quello che si intende raccontare è infatti un concetto di lusso inteso come aspirazione costante alla bellezza, capacità di godere delle manifestazioni della mente e dei sensi per avvicinarsi ad un piacere della vita senza tempo e senza limiti. "Luxus" rappresenta quindi un viaggio nel piacere della vita nell'antica Roma imperiale, ma è anche una mostra dedicata agli uomini, al loro amore per la vita, ai loro eccessi ed alle loro debolezze, alle caratteristiche più effimere, ma profonde, che rendono l'umanità, ieri come oggi, così contraddittoriamente uguale a se stessa. Un percorso artistico e sensoriale che offre ai visitatori l'irripetibile occasione di accostarsi a diversi aspetti del vivere antico illustrati dalle splendide opere d'arte o dai più diffusi oggetti della vita quotidiana. Ben 350 sono i reperti di inestimabile valore esposti, tra cui i più significativi sono l'Ermafrodito addormentato, la Dama Flavia, il mosaico Memento Mori, i gioielli di Oplontis, la statua di Afrodite (detta Psyche) e la Danzatrice velata.
La mostra, ideata e realizzata da Fondazione DNArt in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Città di Torino, ha il Patrocinio del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, della Provincia di Torino, ed è un progetto sostenuto dalla Regione Piemonte, Fondazione CRT, Camera di Commercio di Torino, e Compagnia di San Paolo. Alla mostra, curata da Elena Fontanella, hanno collaborato la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie.

Orari:
lunedì chiuso
da martedì a domenica h 9,30-19,30

Catalogo: L’Erma di Bretschneider

Informazioni:

Prenotazioni scuole e gruppi:
800.553.130 - museiscuol@ Comune di Torino
lun - gio 9 -16, ven 9 -13
Visite guidate per singoli: 02 6597728 - info@adartem.it
Visita guidata per scolaresche: € 65
Visita guidata per gruppi di adulti: € 90
Visita guidata in inglese o francese: € 110

Come raggiungere il Museo di Antichità:
da autostrade e tangenziale: direzione centro città
dalla stazione FS di Torino P.N.: linee 12 e 63- bus e tram: 4, 11, 12, 27, 51, 51/, 57 (fermata Duomo); 3, 16 (fermata XI Febbraio)

Tuesday 20 October 2009

Toga party in Melbourne!

From GenerationQ.net, by Natalie Kalow:

Melbourne Museum's Winter Masterpiece A Day in Pompeii will open from dawn until midnight, Saturday 24 October.
Australians have less than two weeks to visit the Melbourne Museum's Winter Masterpiece exhibition, A Day in Pompeii, which closes on Sunday 25 October. On Saturday 24 October this once-in-a-lifetime opportunity to see the legendary Roman city brought to life will have special extended hours of 6.30am to midnight.
So far more than 275,000 people, including 78,000 visitors from interstate and 38,000 school children, have experienced A Day in Pompeii. The exhibition tells the story of life in the ancient city, from food and dining to shopping, medicine and religion, and includes exquisite objects including marble sculpture, gold jewellery and delicate frescoes.
"A Day in Pompeii has surpassed expectations and is now - with 12 days still to go - the most successful touring exhibition ever presented at Melbourne Museum" said The Hon Lynne Kosky, Minister for the Arts.
"We are extending opening hours on the last four days to give visitors an extra chance to see the exhibition before it has to close. We want to go out with a bang." said Brett Dunlop, Manager, Melbourne Museum.
Saturday 24 October will feature a toga party. Visitors are encouraged to dress up in a toga and enjoy all day entertainment including music late into the night.
The Melbourne Winter Masterpieces series is now firmly established as a must see cultural event and is a Victorian Government initiative that brings outstanding exhibitions from around the world exclusively to Melbourne. Before closing on Sunday 26 October, more than 300,000 visitors are expected to have visited the exhibition.
A Day in Pompeii is presented in association with the Soprintendenza Speciale per I Beni Archeologici di Napoli e Pompei (SANP).

Adults $20, concession $14, children $12, family $54 (all tickets include entry to Melbourne Museum). On display until Sunday 25 October 2009.
Last days of Pompeii extended hours:

Thursday 22 Oct - 10am - 10pm
Friday 23 Oct - 10am - 10pm
Saturday 24 Oct - 6.30am - Midnight
Toga PartySunday 25 Oct - 10am - 6pm

Archeologiaviva.tv

And from today a TV channel for all things archaeology! And it's on-line - click here.

This is the announcement from Archeoblog:
L’annuncio in anteprima era già stato dato al pubblico del VII Incontro Nazionale di Archeologia Viva lo scorso 1 marzo 2009. Ora Archeologiaviva.tv, il primo canale web interamente dedicato all’archeologia apre i battenti.
La rivista Archeologia viva ha fatto il salto, andando ad aggiudicarsi un posto importante nel panorama dei media: internet.
La nuova TV-on line inaugurerà il 20 ottobre 2009 alle ore 11.30 presso GIUNTI Editore (Firenze, via Bolognese 165): per la prima volta il passato dell’uomo, dalla preistoria al medioevo, potrà essere rivissuto “in diretta” in casa propria grazie ai migliori documentari, ai servizi sulle ultime scoperte, a news su mostre e convegni, e ad interviste a tema.
Archeologiaviva.tv è una realizzazione di Archeologia Viva (Giunti Editore) e Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico (Museo Civico di Rovereto).
All’evento interverranno:

Sergio Giunti – editore
Guglielmo Valduga – sindaco di Rovereto
Piero Pruneti – direttore Archeologia Viva
Franco Finotti – direttore Museo Civico Rovereto
Dario Di Blasi – direttore Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico.

Teaching Vesuvius

Check out this great site from the University of Rhode Island designed to teach students about the eruption of Vesuvius in AD 79. I love it!

Gruppo Archeologico Napoletano

For those of you in the Naples area this autumn, check out the Gruppo Archeologico Napoletano website for information about their autumn programme of visits and events.

Thursday 15 October 2009

Vintage at Pompeii

Under the headline "Torna la vite, torna la vita" the 2009 vintage started in Pompeii on Tuesday.
A huge event for media, also TV stations from Japan and America came to the official start of the vintage in the "House of the Ship Europa". The picture above is from the "Foro Boario", which - as we know thanks to Wilhelmina Jashemski - was already in ancient times used as a vineyard.

The vineyards (grape-vine: Piedirosso) within the excavations are cultivated by "Mastroberardino". About 1600 bottles of "Villa dei Misteri" wine are produced each year.
At the event at Pompeii the exhibition "Vinum Nostrum" was announced. "Vinum Nostrum" will open in Florence in June 2010; one section will deal exclusively with the vineyards of Pompeii.

Wednesday 14 October 2009

Amici di Pompei

Check out the new website of the Amici di Pompei for information about their activities, including publications, lectures and conferences, and visits.

Antiquarium, incognita apertura

From IlNolano.it:

Apertura del Museo archeologico di Nola, nulla è ancora certo sulla data. La vicenda dell’antiquarium, situato nell’ex convento delle Canossiane di Santa Maria la Nova, dunque è ancora in una fase di stallo. Il Nolano.it ne ha discusso con l’assessore ai beni culturali Maria Grazia De Lucia, dalla quale è arrivata la conferma dell’impegno dell’amministrazione e del suo assessorato per una rapida soluzione. Il Museo archeologico ospita reperti archeologici nolani risalenti a un periodo di tempo che va dalla fine dell’VIII secolo a.C. al V secolo d.C. - con i più recenti ritrovamenti dell’età del Bronzo Antico, emersi nel 2001 con la scoperta del villaggio preistorico di via Polveriera; alla preistoria nolana, con le testimonianze provenienti oltreché dal sito di Croce del Papa anche da S. Paolo Belsito, Saviano e Palma Campania. L’assessore De Lucia, facendo fede alla previsione fattale da Giuseppe Vecchio, soprintendente per l’area nolana, parla d una “vicina riapertura del Museo”. “Con il soprintendente Vecchio ci siamo trovati insieme in più di un’occasione, in merito a tavoli, non concertati da noi, riguardanti problematiche che hanno visto l’amministrazione comunale incrociarsi con quella dei beni culturali- ha dichiarato- Abbiamo affrontato anche la questione del museo archeologico di Nola e, pur non potendo promettermi tempi certi, aveva preventivato un’apertura per il mese di ottobre”. Mese di ottobre che oramai è arrivato e pare passerà senza che il museo riaccolga i suoi estimatori, visto che a Santa Maria Jacobi vige ancora il riserbo più assoluto su tale vicenda. “É comprensibile che ci siano dei ritardi nella messa in atto di un progetto di questo tipo, che attiene specificamente alla Soprintendenza, tuttavia noi – afferma l’assessore De Lucia – siamo coinvolti in quanto territorio, dunque come Ufficio Beni Culturali abbiamo intenzione di invitare il dottor Vecchio e affrontare insieme il problema del museo e della sua apertura. É giusto che i nolani siano messi al corrente sul futuro di questo nostro prezioso bene e che insieme ci prepariamo a festeggiare il completamento dei lavori con i dovuti onori”. L’ultimo sollecito sulla riapertura del Museo archeologico, partito dall’Ufficio beni culturali del Comune di Nola, risale al 30 settembre 2008 (protocollo n.237), su iniziativa di Giacomo Stefanile e Ferdinando Napolitano.
di Giulia Nappi 13/10/2009

AAA, archeologia, agricoltura e ambiente

From LaNuovaEcologia.it

Il rilancio dell'antica Pompei passa anche per il biologico: insieme col vino prodotto negli Scavi come duemila anni fa, spazio anche a colture che preservano la biodiversità e alla valorizzazione dei prodotti tipici che vi saranno coltivati. Nasce un modello di 'archeo agricoltura sostenibile'.
Il rilancio di Pompei passa anche per il biologico: insieme col vino prodotto negli Scavi come duemila anni fa, spazio anche a colture che preservano la biodiversità dell'area archeologica e alla valorizzazione dei prodotti tipici che vi saranno coltivati. Un modello di 'archeo agricoltura sostenibile', con caratteristiche uniche, è l'idea lanciata dal commissario all'area archeologica di Pompei, Marcello Fiori, che, in occasione della vendemmia, ha firmato un protocollo d'intesa con l'assessorato all'Agricoltura della Regione Campania (guidato da Gianfranco Nappi), tra i vigneti della Domus Nave Europa.
"I sapori dell'antica civiltà pompeiana e l'eccellenza agroalimentare campana saranno la chiave di una nuova proposta turistica che unirà il valore del patrimonio artistico-culturale, del paesaggio e delle tradizioni territoriali" ha detto Fiori. L'area archeologica pompeiana si estende, infatti, per 66 ettari: 44 sono scavati e i rimanenti sono gestiti dai contadini secondo regole precise come quelle di non utilizzare mezzi pesanti, effettuare vangature profonde, utilizzare 'presidi fitosanitari aggressivi' a tutela dei resti archeologici. Una biodiversità che si conserva da 250 anni. Ma è il vino il cuore di un progetto (presentato da Fiori, dalla soprintendente Maria Rosaria Salvatore con l'assessore Nappi) che viene da anni di studio del laboratorio della Soprintendenza.
L'aglianico, lo sciacinoso ed il piedirosso, prima piantati su circa 8000 metri quadrati ripartiti su 5 appezzamenti, a Pompei sono coltivati 'a filare', rispettando le distanze suggerite dai dati di scavo, negli stessi luoghi dove sorgevano i vigneti antichi. Nasceva così il vino 'Villa dei Misteri', mentre l'area dei vigneti raddoppiava e includeva anche l'Orto dei Fuggiaschi, uno dei luoghi più visitati. Nel futuro ogni bottiglia sarà destinata ad un'ambasciata italiana nel mondo, accompagnata da una serie di eventi e promozioni studiate appositamente per ogni destinazione. Intanto alle scuole primarie presenti alla vendemmia è stata illustrata in anteprima la mostra Vinum Nostrum, che narra il lungo cammino della vite e della sua diffusione dalla Grecia a Roma antica, grazie anche alle testimonianze uniche che gli scavi di Pompei conservano.

Lecture: The Last Days of Pompeii: Decadence, Apocalypse and Redemption

From UDaily (University of Delaware):
“The Last Days of Pompeii: Decadence, Apocalypse and Redemption” will be the topic of a lecture by Kenneth Lapatin, associate curator of antiquities at the J. Paul Getty Museum in Malibu, Calif., at 7:30 p.m., Wednesday, Nov. 11, in 100 Kirkbride Lecture Hall.
Sponsored by the UD Department of Foreign Languages and Literatures, the lecture is open to the public.
Lapatin will revisit one of the most famous archeological sites in the world and demonstrate how successive generations made the ancient tragedy their own as they relived the dramatic events of AD 79, although from a comfortable distance in time.
He will illustrate these acts of cultural appropriation and projection through some of the finest visual and literary imaginations of the past three centuries.
Lapatin is the author of Chryselephantine Statuary in the Ancient Mediterranean World, Mysteries of the Snake Goddess: Art, Desire and the Forging of History and Papers on Special Techniques in Athenian Vases.
He served as guest curator of the 2009 exhibition, “Pompeii and the Roman Villa,” for the National Gallery and the Los Angeles County Museum of Art.

Tuesday 13 October 2009

Lecture: Theseus at the gates of the Labyrinth

Wed 18 Nov 2009, 4 pm, Roger Ling (University of Manchester), Theseus at the gates of the Labyrinth: interpreting a Pompeian painting
Department of Classics, University of Reading, HumSS, Room 175.
Please contact Ian Rutherford (i.c.rutherford AT reading.ac.uk) for further information.

Lecture: Cities of the Dead

Monday 9 November, Shelley Hales (Bristol), Cities of the Dead: Materialising the Lost in Nineteenth-Century Pompeii.
School of History and Archaeology (room 4.45), Cardiff University.
All seminars are held in the Humanities Building, and start at 5.10 pm.
All welcome – for further information, please contact Ruth Westgate (WestgateR@ cardiff.ac.uk).

Le opere di Giovanni Battista Piranesi

I have just discovered Le opera di Giovanni Battista Piranesi, Franceso Piranesi e d'altri on-line, on a site copyrighted to the University of Tokyo and Massanori Aoyagi. There are volumes dedicated to Rome and surrounding sites, and to drawings of ancient objects, but also one to the theatre of Herculaneum (1783) and three to Magna Graecia (i.e. Pompeii! Vols 27, 28 and 29; mostly the area around the Herculaneum Gate, and the Theatre district and Temple of Isis) (1804). Fantastic stuff!

Friday 9 October 2009

Last days of Pompeii

Posted on behalf of Kenneth Lapatin:

"Pompeii and the Roman Villa: Art and Culture Around the Bay of Naples" closed on Sunday October 4 after five months at the Los Angeles County Museum of Art. Over 100,000 visitors saw the exhibition at LACMA (ironically installed in the "Art of the Americas" Building), where the installation was slightly reconfigured following its successful run at the National Gallery of Art, where it had been guest curated by Carol Mattusch, who also edited and wrote most of the catalogue. Several additional loans from the Getty Museum augmented the already strong selection of artifacts from the Bay of Naples and other collections, and the Getty and LACMA collaborated on numerous public programs, including a major international symposium in June. An abbreviated version of the exhibition is scheduled to open in Mexico City in mid-November, and will travel to Russia next year.

Wednesday 7 October 2009

Incidente sul lavoro negli scavi di Pompei

From Insomma.it, by Marco Pirollo:

E' ricoverato in gravi condizioni un addetto al servizio di vigilanza notturna, Luigi Cirillo, di 63 anni.

L’uomo, impegnato nella perlustrazione del sito archeologico, all’altezza della Villa dei Misteri, è precipitato in uno strapiombo profondo 4 metri, a causa dell’oscurità e dell’assenza dei parapetti sul muro di cinta dell’edificio antico. Il custode, in seguito alla caduta, ha riportato un forte trauma cranico ed una profonda ferita alla testa per la quale sono stati necessari ben 50 punti di sutura. Attualmente l’uomo è sotto osservazione presso il centro specialistico dell’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, per escludere lesioni anche alla colonna vertebrale. Nelle prossime ore il commissariato straordinario per l’emergenza, guidato da Marcello Fiori, aprirà una inchiesta interna per far luce sulle cause che sono state alla base dell’incidente di ieri mattina. Al di là del caso fortuito, infatti, per la Cisl beni culturali l’incidente “mette in rilievo l’annoso problema della carenza di sicurezza per dipendenti e turisti”. Tutto accade intorno alle 5 del mattino, mentre il custode 63enne era impegnato nella perlustrazione della zona adiacente la Villa dei Misteri. Complice l’oscurità e l’assenza di parapetti lungo il muro di cinta dell’antica villa romana, l’uomo scivola in un fossato profondo 4 metri e largo 5. Il custode nel cadere batte la testa e rimane immobile in fondo alla scarpata. A dare l’allarme sono gli stessi colleghi, preoccupati per il fatto di non vederlo rientrare al posto di guardia dopo un’assenza di parecchi minuti. Soccorso dai colleghi, il 63enne è stato trasportato all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia dove i sanitari gli hanno riscontrato un trauma cranico ed una profonda ferita suturata con 50 punti. Dopo le prime cure è stato trasferito presso l’Ospedale specialistico Umberto I di Nocera Inferiore, dove attualmente è tenuto in osservazione, per approfondimenti clinici sulle eventuali conseguenze al cervello ed alla colonna vertebrale. In mattinata il custode e suoi familiari hanno ricevuto la visita di Nicola Mercurio, braccio destro del commissario straordinario Marcello Fiori, il quale ha portato i saluti e il conforto del Commissariato del governo. Sulla vicenda, assicurano dal Commissariato, verrà aperta una inchiesta interna. Intanto la Cisl beni culturali insorge. “Una storia assurda – dice il segretario Antonio Pepe - se si pensa che al personale di vigilanza in forza notturna alla Villa dei Misteri è assegnata una sola torcia elettrica, tant’è che i colleghi, non vedendolo rientrare, hanno dovuto recarsi presso gli uffici dell’ex Soprintendenza per procurarsi un’altra torcia. L’incidente mette in rilievo l’annoso problema della carenza dei sistemi di protezione individuali del personale, la messa in sicurezza degli ambienti di lavoro, l’organizzazione del servizio di vigilanza e l’assenza degli allarmi sonori del sistema di telesorveglianza di Villa dei Misteri. Speriamo che adesso l’amministrazione provveda a mettere in sicurezza tutte le zone a rischio, perché ad oggi custodi e turisti sono protetti solo dalla Madonna di Pompei che, presa da milioni di impegni, potrebbe distrarsi. Si ripropone, pertanto, con inderogabile urgenza, la necessità di garantire la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro degli scavi archeologici di Pompei”.

Tuesday 6 October 2009

Articolo: Ancora chiuso buona parte del Museo Archeologico di Baia

29/09/2009 BAIA (NA), ANCORA CHIUSO BUONA PARTE DEL MUSEO ARCHEOLOGICO

E’ stato il museo più bello del 2008, tanto che s’è meritato anche una medaglia; l’anno dopo, e siamo a oggi, è stato aperto solo per 9 giorni, per il resto chiuso ben bene. L’hanno visto in pochi, insomma; chi ancora non l’ha visitato è il nuovo soprintendente speciale ai Beni archeologici di Napoli e Pompei Mariarosaria Salvatore. Dalla sua ha la scusante di essere stata nominata solo dal primo settembre scorso («Ho cercato di capire la situazione napoletana e prima di tutto quella degli Scavi di Pompei. Son qui da 20 giorni», afferma).

Il museo che c’è ma che in realtà per il grande pubblico non c’è, è l’Archeologico dei Campi flegrei a Baia, a un tiro di schioppo da Pozzuoli. Il museo è stato, domenica sera su RaiTre, triste coprotagonista di Presa diretta, la trasmissione condotta da Riccardo Iacona. Al museo Domenico Iannacone ha dedicato buona parte del suo servizio (dentro c’erano anche la Reggia di Caserta, gli Scavi di Pompei e la Piscina mirabilis ). Di colpo il sipario televisivo ha scoperto vestigia di una bellezza da togliere il fiato che, purtroppo ma bene, hanno fatto da quinta all’ennesimo spreco; al vorrei ma non posso; ai progetti subito traditi dei quali la politica campana ma anche nazionale in questi anni s’è macchiata.

D’un colpo abbiamo appreso che il Museo archeologico dei Campi flegrei ha 52 sale espositive, ma oggi è aperto solo il padiglione del Rione Terra. «Apriamo un giorno alla settimana », dicono alcuni funzionari che però immediatamente s’abbottonano, memori della romanzina subita ieri, all’indomani del servizio. La struttura resta serrata perché non ci sono custodi. «Fra Castello di Baia, museo e terme siamo in 50 — affermano —. Meno di 20 quelli dedicati al museo». In quelle stanze ci sono reperti romani perfettamente restaurati e mai esposti al pubblico. Le sale sono completamente attrezzate, ma a risuonare sono solo i tacchi di un restauratore e del giornalista che filma quel che vede. «Sono mortificato», racconta quell’omino che ha da poco restituito alla sua antica bellezza una testa di epoca romana. «Ho lavorato tanto, ma per cosa?», si chiede quasi alle lacrime. Eppure Castello e Museo di soldi ne hanno ricevuti. Cominciamo col dire che le strutture rientrano nel più generale Pit «Grande attrattore culturale dei Campi flegrei» cui la giunta regionale ha disposto risorse per 231 milioni e rotti, rivenienti dai Fondi europei. Per Castello e Museo sono stati appostati 12 milioni di euro. Cifra ben maggiore, pensate, per la formazione del personale: circa 14 milioni e 200mila euro; anche per iniziative di tipo privato.

Che fine hanno fatto questi soldi? Chi hanno «formato» e per cosa? Quanti hanno trovato lavoro e quante imprese sono state create, visto che questo era uno degli obiettivi del ‘‘Grande attrattore’’? Massimo Lo Cicero, economista e oggi presidente di Scabec (la società per azioni, a capitale misto pubblico- privato: 51% Regione Campania, 49% formato da un pull di aziende specializzate nei diversi settori della filiera dei beni culturali), «vuol vederci chiaro, mi hanno raccontato della trasmissione ma voglio rispondere al servizio di Presa diretta con cognizione di causa», cioè con cifre alla mano.

La direzione del Museo è affidato alla dottoressa Paola Miniero. Lei non parla. L’unica titolata è la soprintendente Salvatore, che arriva a Napoli dalla Soprintendenza dell’Umbria e dalla direzione dell’Istituto centrale del catalogo. «Ho visto la trasmissione — afferma — e l’ho trovata provocatoria ma corretta nell’informazione. Io al momento non ho ricette, anche perché sono qui da un mese». Il punto è il personale, i custodi quindi: chi deve assumerli, la Regione, la Soprintendenza, il ministero dei Beni culturali? «La Soprintendenza — rimarca — non può assumere proprio nessuno. La presa in carico degli addetti è di competenza del ministero. Ed è vero che c’è il blocco delle assunzioni, così come c’è il blocco del turnover . Il personale è prossimo alla pensione e non si vedono sostituzioni ». Salvatore promette di rimboccarsi le maniche, del resto la sua giurisdizione è vastissima: dalla zona flegrea a Napoli, Ercolano, Oplontis, Boscoreale, Pompei e Stabiae. E ancora dalla villa di Tiberio a Capri, senza contare i musei. Appunto.

(Fonte: Il Corriere del Mezzogiorno)

New on pompeiiinpictures in September

These new houses have been added to www.pompeiiinpictures.com in September.


II.3.2 Workshop.

V.1.15 Private House incorporating bakery.

VI.16.27/26/19 Unnamed house with Jupiter Altar.

VI.16.29/30 House.

VI.16.32 Casa di Aurunculeius Secundio.

IX.8.6 Casa del Centenario or House of the Centenary.


There are also 34 houses with significant changes and 43 others with minor changes, too many to list here.


Details of all the changes, and direct links to them, can be found at
http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/new.htm.


Jackie and Bob at pompeiiinpictures

Monday 5 October 2009

Open again (sort of): Museo di Pietarsa



For all those industrial heritage fans: this is a must-visit museum celebrating Italy's first train line from Naples to Portici!

Inaugurato nel 1989, dopo accurati interventi di restauro conservativo, il Museo è stato allestito nel Reale Opificio Meccanico, Pirotecnico e per le Locomotive - fondato da Ferdinando di Borbone nel 1840 – e si sviluppa in un’area di 36 mila metri quadrati, di cui 14 mila coperti.

Si tratta di uno dei più importanti centri di archeologia industriale del nostro Paese e polo nazionale di cultura ferroviaria: un viaggio nel tempo fra le locomotive e i treni che hanno unito l’Italia dal 1839 fino ai giorni nostri, la storia delle ferrovie italiane raccontata dalle macchine che uniscono in un viaggio ideale la prima locomotiva italiana, la Bayard, ai nuovi treni per l’alta velocità; una sede espositiva unica nel panorama nazionale, per la singolarità e ricchezza dei contenuti in mostra, nonché per l’assoluta affinità tra la storia delle sue architetture e la storia in essa raccontata.

La maestosità e, allo stesso tempo, la semplicità dell’allestimento unite al fascino dei mezzi storici e alla invidiabile location, tra il Vesuvio e il mare, fanno del museo un luogo di attrazione sia per gli specialisti che per i giovani e, più in generale, per tutti gli appassionati di treni. Per tutto questo entra di diritto nel circuito dei principali musei ferroviari d’Europa.

Apertura: dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 13.30.
Prezzo del biglietto: intero 5 euro, ridotto 3,5 euro, gratuito per i minori di 6 anni, per gli over 65 e i portatori di handicap.
Visite guidate: sabato e la domenica su prenotazione telefonando al numero 081 472003 oppure scrivendo a museoferroviariodipietrarsa@ferservizi.it.
Agli stessi recapiti si può far riferimento per organizzare eventi e convegni negli i splendidi e singolari spazi del Museo nonché in sale attrezzate.

For more information see the Ferrovie dello Stato web
site.

Friday 2 October 2009

Article: Writing Paraphernalia, Tablets, and Muses in Campanian Wall Painting

Elizabeth A. Meyer, 'Writing Paraphernalia, Tablets, and Muses in Campanian Wall Painting'. American Journal of Archaeology (2009) 113.4

Virtual Tour of the House of Marcus Lucretius, IX.3.5/24

Posted on behalf of Laura Nissinen:

"Interesting post on the Digital Pompeii! New technologies seem promising in presenting archeological material and hopefully the digital techniques can be used in the future also in more scientific context.
I would like to remind you of a virtual tour in the House of Marcus Lucretius (IX,3,5/24), which is available at http://arkisto.metropolia.fi/pompeji/flash.html.
The 3D model has been realized by the Finnish team (Expeditio Pompeiana Universitatis Helsingiensis in co-operation with Helsinki Metropolia University of Applied Sciences."

Thursday 1 October 2009

News article: "Degrado, restauri e manutenzione. L´allarme di Piero Giovanni Guzzo, che ha appena lasciato la Soprintendenza"

Degrado, restauri e manutenzione. L´allarme di Piero Giovanni Guzzo, che ha appena lasciato la Soprintendenza
FRANCESCO ERBANI
GIOVEDÌ, 01 OTTOBRE 2009 LA REPUBBLICA - Cultura


"Si creano luoghi-spot governati con poteri straordinari"

«I cani randagi? Sono ancora lì e scorrazzano». Ma un anno e mezzo fa è stato istituito un commissario per gli scavi di Pompei che doveva fare tante cose, e anche mandare via i cani. «Invece sono ancora lì», insiste Piero Giovanni Guzzo, che fino ai primi di settembre a Pompei era soprintendente. E il commissario? «Il commissario ha realizzato un impianto di illuminazione, ha installato qualche fontanella e ha sottoscritto un accordo per acquistare i biglietti su Internet». Molti turisti se ne saranno serviti. «Credo siano stati venduti nove o dieci biglietti».
Dopo quindici anni Guzzo, archeologo di grande fama, ha lasciato la Soprintendenza di Pompei (nel frattempo unificata con quella di Napoli). Non sono serviti gli appelli sottoscritti: Guzzo ha compiuto 65 anni e 40 di servizio e, nonostante ci fosse la possibilità che il ministro lo trattenesse al lavoro, questa possibilità Sandro Bondi non l´ha neanche considerata. «Il ministero si sta orientando su programmi per i quali noi vecchietti non siamo affatto funzionali».
Quali programmi?
«Quello della valorizzazione, per la quale è stato chiamato un manager come Mario Resca. E quello dei commissariamenti. Mi sembra che il primo programma sia più soft. Molto più hard il secondo».
Vale a dire?
«I commissari tendono a sostituirsi alle soprintendenze, le quali, contemporaneamente, vengono svuotate».
Nominando soprintendenti ad interim, accorpando uffici...
«Sì, ma soprattutto non assumendo nuovo personale, con concorsi sempre più rari e sempre più lenti. Nei nostri uffici la media d´età supera i cinquant´anni».
E con i commissari che cosa succede?
«Le procedure vengono semplificate. Si introducono criteri discrezionali nella distribuzione di appalti e consulenze, in deroga alle norme vigenti. Insomma si creano postazioni che godono di maggior fiducia e politicamente molto utili».
Lei ha vissuto il commissariamento di Pompei.
«Si era detto che Pompei era in condizioni di degrado assoluto. E si è nominato un commissario. Il quale però non aveva fondi propri e per ogni iniziativa ha attinto da quelli della Soprintendenza. Il primo commissario, Renato Profili, ha in buona parte adottato il programma di lavori già avviato dalla Soprintendenza, che dunque non è stato considerato tanto sballato. Per esempio, si è completata la ristrutturazione dell´Antiquarium. Poi però, con 100 mila euro della Soprintendenza, il commissario ha potenziato l´illuminazione su via di Villa dei Misteri, per evitare, si è detto, che fosse affollata di prostitute. Il fatto è che quella strada è fuori dell´area archeologica. Dunque, con i soldi della Soprintendenza abbiamo finanziato il Comune di Pompei».
Dopo Profili è arrivato Marcello Fiori, dirigente della Protezione civile, già impegnato per il termovalorizzatore di Acerra e poi per la ricostruzione a L´Aquila.
«Fiori l´ho visto tre, quattro volte».
Si dice che gli portassero la posta di Pompei a L´Aquila, che lui la firmava e poi tornava a Pompei. Inoltre con Profili collaboravano cinque persone, lo staff di Fiori arriva a dodici unità.
«È così».
Ma i cani continuano a scorrazzare.
«La competenza sui cani randagi è regionale. Poi trasferita al Comune. Noi abbiamo proposto di costruire un canile, ma non si è andati avanti perché la legge impedisce di costruire un canile se non in un luogo sgombro per un raggio di 500 metri. E a Pompei non c´era nessun luogo simile».
Mi scusi, ma di fronte a questa e ad altre forme di degrado, lei non si è mai sentito responsabile?
«Quando è stata istituita la Soprintendenza autonoma, a me è stata lasciata la competenza scientifica. Ed è stata istituita la figura del city manager cui erano affidati i compiti di gestione dell´area archeologica. Questa duplicazione delle responsabilità ha prodotto molti problemi: sono arrivato anche a presentare le dimissioni all´allora ministro Francesco Rutelli».
Poi però le ha ritirate.
«Fu il ministro a chiedermelo. Promise di risolvere la questione, ma poi non se ne fece nulla».
Con il Comune di Pompei avete avuto rapporti molto tesi. Come con il Santuario della Madonna.
«Continuano a essere tesi. Noi avevamo avviato lo sfratto per morosità di chi aveva in concessione il ristorante. Ma non eravamo riusciti a ottenerlo. Profili ci è riuscito con i carabinieri. Ma il concessionario ha fatto ricorso. E sa chi lo difende? Un avvocato che tutela il Santuario e l´attuale sindaco di Pompei».
E da questa vicenda che considerazioni trae?
«Sono arrivato a Pompei nel 1994. Da allora gli scavi sono tornati a essere un luogo di fruttuose ricerche, sono arrivati archeologi da tutto il mondo, abbiamo ricostruito la storia più antica della città. Ma il sito vive in una realtà fra le più difficili del paese. È uno dei principali datori di lavoro e scatena interessi e appetiti. I dipendenti sono settecento, tre quarti dei quali sono custodi, che però non sono assunti dalla Soprintendenza, bensì vengono dai ranghi del ministero. I criteri di selezione sono spesso clientelari o di tipo familistico. Se il commissario riesce a rompere questi meccanismi, ben venga. Ma mi pare che si sia fatto ben poco. A Pompei sono arrivati consulenti del commissario del tutto estranei alla tutela di un bene culturale, come l´architetto che aveva proposto di realizzare dei percorsi pedonali in tek. Ma siamo all´aperto, abbiamo replicato, e poi striderebbero con il contesto. Lui, per la verità, ha cambiato opinione. Però non è questo il contributo che ci si aspetta dal commissario».
Ma quali sono le priorità per Pompei?
«Restauro e manutenzione. Andrea Carandini ha denunciato che ogni giorno si perdono 10 centimetri di Pompei. Non so se sia così, ma è comunque la salvaguardia il nostro compito fondamentale. Per il quale, però, ci scontriamo con una farragine di norme che prevede decine e decine di passaggi e con la sproporzione assoluta tra le risorse finanziarie e professionali e le necessità che abbiamo».
Servono finanziamenti e nuove procedure. A Pompei come altrove. È così?
«Soldi e il tempo necessario per programmare gli interventi. Poi quale sia il soggetto appaltante è secondario, l´importante è che ci siano competenze tecniche e standard da rispettare. Invece il ministero procede isolando una serie di luoghi-spot, da governare con i commissari, lasciando senza una linea precisa tutto il resto del patrimonio».
Sulla valorizzazione, però, il ministero ha investito.
«A Pompei hanno proposto un accordo con Google per realizzare una "street view": si monta una telecamera su un mezzo che cammina per le strade della città e così chiunque, si dice, può fare il suo viaggio virtuale a Pompei».
Serve a diffondere le bellezze degli scavi. O no?
«Ma le bellezze di Pompei sono gli interni. La Casa del Fauno vista da fuori sembra una casa come le altre. Insisto: la valorizzazione di Pompei comincia con la messa in sicurezza di tutta l´area archeologica».

Source: Patrimonio SOS
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