From Lo Strillone:
Dopo ventun´anni riapre, anche se al momento solo ai bus del Parco del Vesuvio, l´antica via Matrone, la carrozzabile che dal 1894 in poi aveva consentitoa milioni di turisti di arrivare in vetta al vulcano, salendo dal lato di Boscotrecase. Il viaggio inaugurale è previsto per mercoledì allorché quattro navette partiranno da piazza Pace, a Boscoreale, per accompagnare i primi visitatori (politici e giornalisti) in quella che sarà la prima di una lunga serie di escursioni al vulcano. Le gare per la gestione del servizio e per l´acquisto delle navette, costate ottocentomila euro e pagate con un finanziamento regionale, sono state espletate dalla Provincia. A ciascun pulmino è consentito trasportare un massimo di venticinque visitatori, oltre l´autista e la guida, obbligatoria: ciascuna navetta può considerarsi un concentrato di tecnologie indirizzate al rispetto dell´ecosistema e delle biodiversità delle aree attraversate. I bus, difatti, hanno motore diesel con emissione dei gas inquinanti prossima allo zero, impianti tecnologici di bordo come lo schermo wireless ad ogni posto, quattro ruote motrici per arrampicarsi sul vulcano, misure adeguate alla strada e colori che si mimetizzano con quelli della flora presente. Il servizio, secondo le previsioni, sarà attivato nel volgere di una o due settimane. Punto di partenza delle navette, almeno per i primi sette-otto mesi, sarà l’area mercatale di Boscoreale, in corrispondenza con l´inizio di via Panoramica, alla periferia est della cittadina. È previsto che una corsa, con cadenza oraria, tocchi le stazioni di Boscoreale, Boscotrecase e Trecase. Successivamente, si stima alla fine del 2009, stazionamento e capolinea degli eco-bus verranno spostati a Villa Regina, in prossimità del Museo antiquarium per «l´uomo e l´ambiente sul territorio vesuviano»; in quella zona sarà anche attrezzata un´area di parcheggio destinata sia agli automezzi del Parco sia a pullman e veicoli privati dei turisti, visto che tra Comune, Regione e Provincia, nel 2005, venne sottoscritto un accordo che concedeva lo spazio in comodato d´uso e con una durata trentennale. La strada Matrone venne realizzata in poco più di due anni di lavori in virtù di un accordo - concessione (il canone era pari a 180 lire all´anno) datata 1892 e stipulata tra il Demanio e la società Fiorenza-Matrone, il cui maggior azionista era appunto l´ingegnere di Boscotrecase Gennaro Matrone. Più volte distrutto dalle colate laviche, il tracciato venne sempre ricostruito dai Matrone che si trasmisero la concessione per eredità sino al 1988 quando il ministero delle Foreste revocò l´autorizzazione e incluse la strada nella riserva di competenza. La navetta, dunque attraverserà l´area protetta e raggiungerà il piazzale a quota 1050; da li, con la guida alpina, si potrà salire sin sul bordo del Gran Cono, a quota 1250. «Con la riapertura al turismo della strada Matrone - sottolinea Mario Casillo - siamo riusciti a dare al territorio un´altra possibilità di sviluppo, coniugando in maniera perfetta le diverse esigenze dell´area e la tutela di un patrimoni ambientale che non ha simili al mondo».
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