Wednesday, 30 September 2009

Press Release: Reopening of the Farnese Collection

English below.
(Image: Luigi Spina)

Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Regione Campania
Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei

RIAPERTURA DELLA COLLEZIONE FARNESE
Napoli, Museo Archeologico Nazionale di Napoli
dal 2 ottobre 2009
A seguito dell’apertura della Collezione di Pittura Pompeiana e del riallestimento delle sculture provenienti dalla Villa dei Papiri di Ercolano, nella cornice dell’ingente progetto di valorizzazione delle Collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e di ampliamento del percorso di visita in corso quest’anno, il 2 ottobre 2009 sarà presentata al pubblico la Collezione Farnese riallestita e ampliata nel suo percorso espositivo che si snoda attorno al quadriportico orientale del Museo. Il progetto, avviato da Stefano De Caro, è stato proseguito da Maria Luisa Nava e portato a compimento da Pietro Giovanni Guzzo e Mariarosaria Salvatore con Valeria Sampaolo. La cura scientifica è di Carlo Gasparri dell’Università di Napoli Federico II.
L’evento è co-finanziato dalla Regione Campania, Assessorato al Turismo e Assessorato ai Beni Culturali, nell’ambito del programma di eventi denominato “6 Viaggi”.
Iniziata da Alessandro Farnese, futuro papa Paolo III (1543-1549), la Collezione - composta da oltre 300 elementi - è una delle più grandi, se non addirittura la maggiore raccolta storica di sculture antiche formatasi nel Rinascimento che sia rimasta sostanzialmente intatta. Si compose nell’arco di un cinquantennio, grazie a confische, donazioni, acquisti sul mercato antiquario, ma soprattutto ai tanti rinvenimenti venuti alla luce nel corso degli scavi effettuati per la risistemazione urbanistica di Roma. Dapprima destinata ad abbellire il nascente Palazzo Farnese, la Collezione, estintosi il casato farnesiano, passò ai Borbone di Napoli, attraverso una complessa vicenda di trasmissioni ereditarie. Fu quindi trasferita nel capoluogo campano, diventando parte del patrimonio artistico della famiglia regnante. Costituita nel suo complesso da quasi cinquecento tra sculture ed iscrizioni, la Collezione si propone, da un lato, come l’orgogliosa affermazione del potere dinastico familiare espressa attraverso colossali emblemi della religione e della storia antica (gigantesche immagini di Ercole, di imperatori, di divinità); dall’altro invece, con i ritratti di uomini illustri, i rilievi ed i sarcofagi con temi mitologici, le epigrafi, come espressione di una ormai matura scienza antiquaria, che nella lettura dei testi iscritti, delle fonti letterarie, nella interpretazione delle scene figurate andava ricostruendo la cultura del passato.
Il viaggio verso Napoli dei marmi farnesiani, sottratti ai loro originari contesti espositivi, significò, però, la fine della Collezione così come era stata concepita e organizzata tra Cinquecento e Seicento: nella città partenopea i marmi venuti da Roma, esposti nel nascente Museo napoletano divisi per materia e dimensioni, criteri storico-artistici dominanti nell’epoca, si fondarono con i rinvenimenti degli scavi condotti in vari siti del Regno, principalmente quelli vesuviani e flegrei, dando luogo ad un Museo Nazionale che, per qualità e quantità dei reperti archeologici in esso conservati, poche corti europee potevano vantare ma che aveva offuscato il significato lo spirito originario della Collezione.
Il riordino espositivo odierno, frutto di un lungo lavoro di studio e ricerca scientifica eseguito dalla Soprintendenza in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli, intende valorizzare le opere mediante la ricomposizione, dove possibile, dei contesti di provenienza e ricostruire il criterio collezionistico voluto dai Farnese. Il visitatore oltre ad apprezzare le molte opere di qualità altissima distribuite nell’itinerario espositivo potrà anche percepire gli interessi e i temi propri della cultura dell’epoca, e attraverso questi accostarsi al documento antico e alla sua attuale, corrente interpretazione.
Oltre ad un generale intervento di restauro e di pulitura delle sculture, è stata condotta in vista della attuale esposizione anche una nuova ricerca su documenti d’archivio, alcuni inediti, e sulle testimonianze grafiche, i disegni, che dal Cinquecento in poi sono stati tratti dalle sculture Farnese, e che con il loro numero imponente testimoniano il ruolo da queste giocato nella formazione del gusto per l’artista moderno. Electa pubblica per l’occasione, a cura di Carlo Gasparri e con testi di C. Capaldi, M. Caso, F. Coraggio, E. Dodero, S. Pafumi, una guida della collezione e due volumi, “Le sculture Farnese I. Sculture ideali”, “Le sculture Farnese II. Ritratti”, che costituiscono il primo catalogo scientifico della Collezione. Tutti i volumi sono sapientemente illustrati dalle fotografie in bianco e nero di Luigi Spina, autore di una campagna decennale nel Museo.
(Image: Luigi Spina)
REOPENING OF THE FARNESE COLLECTION
Napoli, Museo Archeologico Nazionale di Napoli
from 2 October 2009

The Farnese Collection will reopen to the public on 2nd October 2009. The Collection has been reorganized to form an enlarged exhibition around the eastern quadriporticus courtyard of the Museum. This reopening follows on from the inauguration of the collection of Pompeian Painting and the reorganization of the sculptures from the Villa of the Papyri at Herculaneum, and is part of a larger project this year to make the most of the collections of the Museo Archeologico Nazionale di Napoli and enhance the accessibility of the collection to visitors. The project was instigated by Stefano De Caro and overseen by Maria Luisa Nava. It was brought to fruition by Pietro Giovanni Guzzo and Mariarosaria Salvatore with Valeria Sampaolo, and overseen by Carlo Gasparri of the Università di Napoli Federico II.
The event is co-funded by the Regione Campania, Assessorato al Turismo and Assessorato ai Beni Culturali, within in the context of a programme of events entitled “6 Viaggi”.
The Farnese Collection was started by Alexander Farnese, the future Pope Paul III (1543 – 49). It consists of more than 300 pieces, and is one of the largest, and perhaps even the greatest, historical collection of ancient sculpture formed in the Renaissance remaining substantially intact today. It was built up within a period of about 50 years, thanks to confiscations, gifts, acquisitions on the antiquities market, and, above all, from numerous finds that came to light during excavations undertaken as part of the urban reorganization of Rome. Initially intended to embellish the newly constructed Palazzo Farnese, the collection passed to the Bourbons of Naples after the Farnese family died out, by means of a complex series of hereditary bequests. It was then transferred to Naples, the capital of Campania, and became part of the artistic heritage of the ruling family. In its entirety, the collection contained almost 200 sculptures and inscriptions. On the one hand, the collection served as a proud affirmation of the power of the ruling family, expressed in the colossal emblems of ancient religion and history (gigantic statues of Hercules, of emperors, of deities). On the other hand, with its portraits of famous men, reliefs and sarcophagi with mythological themes, and inscriptions, it could be viewed as representative of the newly-mature discipline of antiquarianism, which, from reading the inscribed texts and literary sources and interpreting figurative scenes, sought to reconstruct the culture of the past.
However, their transfer to Naples meant that the Farnese marbles were taken from their original display contexts, and brought about the end of the collection as conceptualized and organized in the 16th and 17th centuries. In Naples, the city of Parthenope, the marbles brought from Rome were displayed in the new museum according to medium and size, the dominant historical and artistic criteria of the period. Together with finds from excavations in various parts of the Kingdom, particularly in the area of Vesuvius and the Campi Flegrei, they formed a national museum that few European courts could rival, in terms of quality and quantity of the archaeological finds within it. But this came at the cost of obscuring the original spirit of the collection.
The modern reorganisation of the Collection is the result of painstaking study and research undertaken by the Soprintendenza in collaboration with the Università Federico II of Naples. Its aim is to display the works by reconstructing, where possible, the original context of the pieces, and by shedding light on the criteria employed by the Farnese family in making their collection. Besides appreciating the many works of the highest quality in the exhibition, the visitor will also be able to understand the interests and themes that dominated the culture of the period, and thus come in closer contact with both the ancient material itself and its modern interpretation.
In addition to the general work of restoration and cleaning of the sculptures, new research on the archival documents (some unpublished) and drawings of the Farnese sculptures from the 16th century was also undertaken for the purposes of the exhibition. The sheer number of these documents attest the role that they played in the formation of modern artistic taste.
For this occasion, Electa have published a guide to the collection and two volumes, ‘Le sculture Farnese I. Sculture ideali” (The Farnese Sculptures I. Idealized Sculpture) and “Le sculture Farnese II. Ritratti” (The Farnese Sculpture II. Portraits), edited by Carlo Gasparri with texts by C. Capaldi, M. Caso, F. Coraggio, E. Dodaro, and S. Pafumi. These form the first academic publication of the Collection. All the volumes are illustrated by black and white photographs of Luigi Spina, taken over a ten year period in the Museum.

INFORMATION
Location: Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Date of Opening: from 2 October 2009.
Opening times: Daily 9 – 19.30. Tuesday closed.
Entrance: Adult 10 euros; Concessions 6.75. The Museum is part of the Campania Artecard initative.
Booking for groups, schools and educational visits required: tel. 848800288; + 39 081 4422149.
Tourist information: Toll-free number 800 - 223366.
Catalogue and guide by Electa: Edited by Carlo Gasparri, photos by Luigi Spina.

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