This by Maria Cristina Napolitano, from MetropolisWeb.it:
CASTELLAMMARE DI STABIA (NAPOLI) - In tre giorni si è svolto il secondo Workshop internazionale sul Patrimonio Archeologico di Stabia, organizzato dalla Fondazione RAS (Restoring Ancient Stabiae), presso l’Istituto Internazionale Vesuviano per l’Archeologia e le Scienze Umane sito in Castellammare. Un gruppo di studiosi americani ed italiani, con l’intervento di personalità quali l’Ambasciatore Savoia, si è raccolto in questi giorni, aprendo le porte al pubblico interessato, per discutere dei progetti di valorizzazione del sito delle antiche ville signorili di Stabia: Villa Arianna e Villa San Marco. Proprio la valorizzazione, uno degli aspetti legali concernenti i beni culturali che può essere affidato a privati. Perché di privati si tratta, che, da una tesi di master svolta presso l’università del Maryland, hanno dato vita negli ultimi anni ad una serie di progetti finalizzati alla realizzazione del Parco Archeologico di Stabia riuscendo ad ottenere l’appoggio di un numero notevole di università americane, oltre ovviamente al patrocinio della Soprintendenza di Napoli e Pompei e la regione Campania. Le ville sono state illustrate innanzitutto dal punto di vista storico-archeologico, sono state presentate le nuove scoperte effettuate dalla RAS insieme con gli americani, come ad esempio lo scavo del grande peristilio della Villa di Arianna, in cui sono stati possibili addirittura i calchi delle radici degli alberi che lo ornavano. Ancora prospezioni geofisiche finalizzate alla comprensione di quanto ancora è nascosto nel sottosuolo e la realizzazione di una carta del rischio idrologico, sono solo alcune delle operazioni svolte sul pianoro di Varano dalla Fondazione, che oltre ad attività sul campo si sta occupando anche della diffusione del patrimonio archeologico di Stabia nel mondo. Due finora sono state le tappe internazionali dell’ultima mostra organizzata, “Otium Ludens”, in cui gli appassionati di tutto il mondo hanno potuto godere della raccolta di affreschi e oggetti provenienti dalle ville. Prima al Museo Ermitage di San Pietroburgo, con cui vige un protocollo di collaborazione e poi all’Hong Kong Museum of Art, “Otium Ludens” ora è a Ravenna fino al 1 novembre, addirittura prolungata per il successo ricevuto. Sembra chiaro dunque che il risultato più notevole ottenuto dalla fondazione RAS è la possibilità che sta dando alla città di Castellammare di ritrovare fierezza e orgoglio nella storia meravigliosa del suo passato, che a giusto diritto deve essere riportata alla luce.
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