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Mare e storia. Scopri i gioielli di Baia
Campania. Alla scoperta della gemma archeologica a sud di Pozzuoli, una delle prime grande attrazioni turistiche di sempre, costruita com'era per affascinare e spaventare gli stessi Romani. Tra scogliere, templi e statue antiche, una destinazione a pochi passi dalla metropoli, eppure sorprendentemente slow
di EMANUELA DE SANTIS
Quando, settant'anni fa, Amedeo Maiuri cominciò a bucherellare la collina soprastante l'abitato di Bacoli e il porto di Baia, i boati degli antichi ambienti termali, liberati da secoli di vapori, rimbombavano in tutto il golfo di Pozzuoli. Assai prima delle pale e dei picconi del grande archeologo qui, nella penisola flegrea appena a nord di Napoli, erano arrivate le penne di Boccaccio, Petrarca, Goethe, Dumas e dei viaggiatori del Grand Tour a raccontar meraviglie dei tesori flegrei fino ad allora conosciuti ed esplorati: la Piscina Mirabile, cisterna di rifornimento per la flotta romana di Capo Miseno, possente come una basilica pagana; le cupole delle grandi terme, sfuggite all'interramento e svettanti come templi; il labirinto enigmatico dei cunicoli sotterranei delle Cento Camerelle. Perfino Leopold Mozart - lo documenta una lettera alla moglie datata 16 giugno 1770 - li aveva visitati assieme ad un Wolfgang Amadeus allora quattordicenne.
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