Monday, 19 July 2010

Director's response to article about Herculaneum

A few days ago I posted a link to a really inaccurate and annoying article about Herculaneum. The authorities were rightly incensed and the Director of the excavations of Herculaneum has now responded to this article (it is posted on the SAP website):

Lettera della Direttrice degli scavi di Ercolano a La Repubblica
Replica all'articolo di di Antonio Custodero del 12 luglio, pag. 23

Nell’articolo ’’Il museo fantasma di Ercolano’ di Antonio Custodero apparso oggi a pag. 23 si dà una immagine degli scavi di Ercolano (’abbandonati al degrado’) che non risponde al vero visti gli eccezionali risultati sul piano della conservazione e della valorizzazione del sito, ottenuti grazie a un innovativo contratto di sponsorizzazione che dal 2004 coinvolge il Packard Humanities Institute e la British School at Rome: si tratta di una delle più importanti collaborazioni fra enti pubblici e privati per un sito archeologico mai realizzati al mondo, l’ Herculaneum Conservation Project (HCP) che ha meritato da parte della comunità scientifica internazionale il titolo di “best practice” di conservazione archeologica. Per quanto riguarda l’edificio museale realizzato negli Scavi di Ercolano alla fine degli anni Settanta, che non è mai stato inaugurato, si tratta di storia complessa che passa attraverso difficoltà e problemi di ordine tecnico, amministrativo e legale e che la Soprintendenza sta ora risolvendo in modo definitivo compatibilmente con le sempre insufficienti risorse disponibili in bilancio e le continue esigenze di adeguamento dell’edificio richieste da una normativa in evoluzione. Frattanto, contrariamente a quanto si afferma nell’articolo, tutti i reperti provenienti dagli scavi, debitamente catalogati e scientificamente documentati, sono stati restaurati e conservati in depositi sicuri e climatizzati, mentre nel contempo si è proceduto a una valorizzazione e promozione delle opere più spettacolari e significative attraverso una politica di mostre, in Italia e all’Estero. Il museo sarà un ultimo tassello nell’ambito di una strategia globale riguardante gli scavi di Ercolano e beneficerà ancora una volta del sostegno aggiuntivo offerto dal Packard Humanities Institute che dal luglio 2009 si è impegnato a sostenere la Soprintendenza anche in questa iniziativa. Infatti, proprio grazie all’apertura della Soprintendenza a nuove forme di collaborazione mai viste prima in Italia, si può dire che il quadro complessivo del sito di Ercolano dell’ultimo decennio costituisce uno dei pochi casi veramente esemplari per la gestione dei beni archeologici in Italia (e altrove) e le prospettive per il prossimo decennio sono ancora più promettenti.
Per quanto riguarda gli altri ’appunti: le terme suburbane e il teatro, quest’ultimo lontano dai veri e propri scavi, sono edifici non aperti al pubblico a causa della mancanza di personale di vigilanza, un problema sempre più grave che affligge l’intero Ministero. I lavori per l’allestimento nel luogo di ritrovamento dei calchi in resina degli scheletri dei fuggiaschi, di cui il dr. Mario Pagano, la cui vicenda personale occupa larga parte del reportage, è Responsabile Unico del Procedimento, non sono iniziati 12 anni fa, sono attualmente in corso e si concluderanno nell’autunno del 2010.
Maria Paola Guidobaldi 
Direttrice degli scavi di Ercolano

1 comment:

Sera Baker said...

Joanne,

Thank you for posting this response here on the Blogging Pompeii website so that it will receive an even wider viewing. Many of the efforts at Herculaneum are to be applauded for the forethought and preservation of materials excavated as far as 250 years ago, which the public is not always aware of when visiting the site. Since I first visited Herculaneum in 2002, the site has made tremendous advancements, especially through the HCP and the SAP's collaborative efforts!

Sera

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