Wednesday, 22 June 2011

Article: Pompei. Fondi e interventi: lo stato delle cose

From ArcheoRivista:
Pompei. Fondi e interventi: lo stato delle cose

Dopo il crollo della Schola Armaturarum all’interno degli scavi di Pompei, tutti abbiamo creduto che il peggio era davvero arrivato se un edificio antico di 2000 anni, crollasse su se stesso improvvisamente e che quindi le sorti dell’area archeologica sarebbero cambiate presto perché niente di simile potesse più accadere.

In realtà le cose poi non sono andate così. A quel crollo, che poi si seppe causato dal peso sulla struttura del tetto di cemento post bellico, ne sono seguiti altri, di minore entità, ma sempre crolli.

Si recarono a visitare l’antica città ferita l’allora ministro dei Beni Culturali Bondi, stiamo parlando comunque di pochi mesi fa, e l’attuale ministro Galan, quest’ultimo promettendo addirittura nuovi posti di lavoro per esperti che avrebbero aiutato una delle aree archeologiche più visitate al mondo a risollevarsi nonostante le notizie e le fotografie relative a un inesorabile degrado facessero il giro del mondo.

Oggi la Schola Armaturarum è ancora in attesa di essere ricostruita, anche se le macerie vengono sgombrate dalla strada. Le maestranze promesse per l’intervento di recupero, invece, non sono arrivate.

Peer fortuna sono stati stanziati fondi per il restauro di domus che sono a rischio crollo o che comunque sono da tempo bisognose di interventi. I primi riguarderanno le case:
del Criptoportico
dei Casti Amanti
di Cerere
di Giulia Felice
del Fauno
del Labirinto
della Venere in Conchiglia
di Paquio Proculo

oltre alla manutenzione del Vicolo Championnet fino alle Terme del Sarno e della Regio I. Quello che però si augurano gli addetti ai lavori che i fondi non servano a dei restauri che trasformino le case in piccoli show virtuali, come accaduto per la Casa di Giulio Polibio dove i soldi spesi per gli ologrammi e gli effetti sonori furono tanti, mentre poco lontano di lì a poco la Schola Armaturarum sarebbe crollata.
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