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Corriere del Mezzogiorno:
Pompei, in campo le aziende francesi
Per gli Scavi dieci milioni all'anno
Protagonisti della «rinascita» degli Scavi saranno anche Unesco, Regione Campania, industriali e costruttori
PARIGI — «Il nostro impegno prioritario è di mobilitare le grandi imprese che fanno parte di Epadesa e ora è possibile in virtù dell’accordo siglato oggi. Pensiamo di portare a Pompei tra 5 e 10 milioni l’anno, come fase iniziale. E non ci sono limiti di tempo». Nella sede dell’Istituto italiano di cultura a Parigi, le dichiarazioni di Philippe Chaix, Ceo di Epadesa, una sorta di Confindustria francese, chiariscono l’importanza dell’intesa tra Unesco e ministero dei Beni culturali, sottoscritta quasi contestualmente all’accordo tra Regione Campania, Unione industriali e Associazione dei costruttori di Napoli. Com’è nato l’interesse di Epadesa per Pompei? Dopo il crollo nella Schola Armaturarum, anche a Parigi si accese l’attenzione per le sorti del più grande e importante sito archeologico del mondo.
Fu Patrizia Nitti, direttrice del Museo Maillol che ospita proprio in questi giorni un’esposizione dedicata a Pompei, a fare mente locale alla possibilità offerte dalla normativa francese, in base alla quale le imprese possono ottenere detrazioni fiscali fino al 62 per cento se sostengono iniziative culturali, anche all’estero. «Ne parlai con Joelle Ceccaldi, mia cara amica e presidente di Epadesa, alla quale l’idea piacque molto», racconta Patrizia Nitti, anche lei presente ieri all’Istituto italiano di cultura.
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