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How “well” were ancient Roman populations? Did Romans suffer
from widespread malnutrition and its concomitant cycles of chronic
illness? Or did Rome’s pan-Mediterranean “food-network,” improved
transportation and agricultural techniques yield healthier, better-fed
populations?
Human bones are an important source of information on what Romans ate and how well they were: stature may reflect nutritional patterns in youth; cavitiesand wear patterns in teeth can be markers of sugars and grains in the diet; and isotope analysis can indicate the source and quantities of proteins, like terrestrial meat or fish. New discoveries of mass graves in and around Rome – from the great graveyards unearthed in the suburbs, the graves of epidemic victims found in the catacombs at Ss. Peter and Marcellinus – and the re-evaluation of material from Herculaneum and Ostia have now made it possible to re-assess Roman diet and Roman well-ness with new evidence and new techniques.
This one-day conference considers the problem of Roman nutrition from the perspective of human skeletal evidence, focusing on skeletal collections from Rome and central Italy. Participants are asked not only to discuss their material as it relates to problems of human nutrition, but also to discuss the usefulness and pitfalls of using skeletal evidence for understanding human diet and well-ness.
Contact Information: Kim Bowes, Mellon Professor-in-Charge, American Academy in Rome. kimberly.bowes@aarome.org
Human bones are an important source of information on what Romans ate and how well they were: stature may reflect nutritional patterns in youth; cavitiesand wear patterns in teeth can be markers of sugars and grains in the diet; and isotope analysis can indicate the source and quantities of proteins, like terrestrial meat or fish. New discoveries of mass graves in and around Rome – from the great graveyards unearthed in the suburbs, the graves of epidemic victims found in the catacombs at Ss. Peter and Marcellinus – and the re-evaluation of material from Herculaneum and Ostia have now made it possible to re-assess Roman diet and Roman well-ness with new evidence and new techniques.
This one-day conference considers the problem of Roman nutrition from the perspective of human skeletal evidence, focusing on skeletal collections from Rome and central Italy. Participants are asked not only to discuss their material as it relates to problems of human nutrition, but also to discuss the usefulness and pitfalls of using skeletal evidence for understanding human diet and well-ness.
Contact Information: Kim Bowes, Mellon Professor-in-Charge, American Academy in Rome. kimberly.bowes@aarome.org
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Qual era lo stato di salute degli antichi Romani? I Romani hanno
sofferto di malnutrizione diffusa e concomitanti cicli di malattie
croniche? Oppure l'intera rete di distribuzione alimentare, il
miglioramento dei trasporti e le tecniche agricole hanno reso la
popolazione più sana e meglio nutrita?
Le ossa umane sono un’importante fonte di informazioni per raccogliere elementi sulla nutrizione dei Romani e sul loro stato di salute: l’altezza probabilmente rispecchia la modalità di nutrizione in giovinezza; la carie dentale può essere un indicatore della presenza di zucchero e grano nella dieta; l’analisi degli isotopi può indicare la fonte e la quantità delle proteine, come carne o pesce. Nuovi ritrovamenti di fosse comuni dentro e fuori la città di Roma – dai grandi cimiteri scoperti nei sobborghi, tombe di vittime di epidemie trovate nelle catacombe di SS Pietro e Marcellino- e la riconsiderazione di materiale da Ercolano e Ostia hanno ora reso possibile la rivalutazione della dieta romana e del benessere con una nuova testimonianza e nuove tecniche.
Questa giornata di studio esaminerà il problema della nutrizione sulla base della testimonianza dei resti degli scheletri, concentrandosi su recenti scoperte e analisi di collezioni di scheletri provenienti da Roma e dal centro Italia. I partecipanti saranno invitati non soltanto a parlare del loro materiale in relazione ai problemi di nutrizione ma anche per discutere l'utilità e le modalità più mirate di studio sull'analisi dei resti degli scheletri per studiare la dieta ed il benessere.
Per informazioni: Kim Bowes, Mellon Professor-in-Charge, American Academy in Rome. kimberly.bowes@aarome.org
Le ossa umane sono un’importante fonte di informazioni per raccogliere elementi sulla nutrizione dei Romani e sul loro stato di salute: l’altezza probabilmente rispecchia la modalità di nutrizione in giovinezza; la carie dentale può essere un indicatore della presenza di zucchero e grano nella dieta; l’analisi degli isotopi può indicare la fonte e la quantità delle proteine, come carne o pesce. Nuovi ritrovamenti di fosse comuni dentro e fuori la città di Roma – dai grandi cimiteri scoperti nei sobborghi, tombe di vittime di epidemie trovate nelle catacombe di SS Pietro e Marcellino- e la riconsiderazione di materiale da Ercolano e Ostia hanno ora reso possibile la rivalutazione della dieta romana e del benessere con una nuova testimonianza e nuove tecniche.
Questa giornata di studio esaminerà il problema della nutrizione sulla base della testimonianza dei resti degli scheletri, concentrandosi su recenti scoperte e analisi di collezioni di scheletri provenienti da Roma e dal centro Italia. I partecipanti saranno invitati non soltanto a parlare del loro materiale in relazione ai problemi di nutrizione ma anche per discutere l'utilità e le modalità più mirate di studio sull'analisi dei resti degli scheletri per studiare la dieta ed il benessere.
Per informazioni: Kim Bowes, Mellon Professor-in-Charge, American Academy in Rome. kimberly.bowes@aarome.org
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