From the SANP:
Mostra "Stabia Svelata": un'occasione di rilancio per Stabia
Grande successo di pubblico per la mostra inaugurata oggi al multisala Montil di Castellammare di Stabia alla presenza del Soprintendente, dott.ssa Teresa Elena Cinquantaquattro, della responsabile degli scavi di Stabia dott.ssa Giovanna Bonifacio, del presidente del Comitato Scavi di Stabia dott. Antonio Ferrara e del sindaco della Città di Castellammare di Stabia, Avv. Luigi Bobbio.
In esposizione documenti e reperti storici che attestano l'attività di scavo, restauro e ricerca condotte nel corso degli anni presso le ville romane di Stabia. L’evento che oggi si inaugura é il frutto del prezioso lavoro svolto da tutti gli uffici della Soprintendenza in primis del Laboratorio di Restauro di Stabia.
"La mostra - afferma la dott.ssa Cinquantaquattro - è la dimostrazione dell'impegno rivolto a Stabia, spesso relegata nell’attenzione collettiva in secondo piano rispetto a Pompei. Di fatto per la Soprintendenza non esistono graduatorie fra i vari siti: tutto il patrimonio archeologico è meritevole di cura e attenzione, che si rimettono inevitabilmente ad una scala di priorità dettata dalle contingenze. Il lavoro di valorizzazione e promozione passa anche e soprattutto attraverso la capacità di indirizzare e coinvolgere i flussi turistici che oggi si fermano nella sola Pompei verso gli altri siti di competenza, e questa mostra ne è segno concreto e tangibile.”
“L' impegno della Soprintendenza è ora quello di lavorare alla realizzazione del Museo archeologico di Stabia, impegno che dovrà passare anche attraverso il coinvolgimento e la collaborazione degli altri Enti di competenza, in un percorso condiviso di valorizzazione”
La Mostra, promossa dalla Soprintendenza Speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei (SANP) e dal “Comitato per gli Scavi di Stabia” che dal 1950 affianca la Soprintendenza in attività di scavo, divulgazione, organizzazione di mostre, conferenze e ricerca di fondi, sarà visitabile tutti i giorni dalle 17,30 alle 22,00 e il sabato e la domenica anche dalle 10,00 alle 13,00, fino al 9 dicembre presso il Multisala Montil (via Bonito, 10) nel cuore di Castellammare di Stabia. Ingresso libero.
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Stabiae nuovi scavi |
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Villa San Marco ricollocazione copie affreschi |
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Copia Mosaico Ratto d'Europa |
More details about the exhibition itself (included in the press release):
STABIAE SVELATA
Dalle celebrazioni per il 250° degli scavi borbonici alle ultime esplorazioni (1999-2012)
Riproduzioni ad alta definizione, realtà virtuale, filmati, foto e documenti d’epoca
9 novembre - 9 dicembre 2012
Le ville di Stabia, le nuove scoperte, i risultati delle ultime ricerche scientifiche attraverso filmati storici, ricostruzioni virtuali, foto, documenti d’epoca, calchi di oggetti e arredi; è quanto sarà divulgato e messo in mostra dal 9 novembre al 9 dicembre attraverso la Mostra “Stabia Svelata” presso il Multisala Montil nel cuore di Castellammare di Stabia.
La Mostra è promossa dalla Soprintendenza Speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei (SANP) e dal “Comitato per gli Scavi di Stabia” che dal 1950 affianca la Soprintendenza in attività di scavo, divulgazione, organizzazione di mostre, conferenze e ricerca di fondi.
Saranno illustrate al pubblico le diverse attività realizzate dalla SANP negli ultimi 10 anni, nel campo della tutela e valorizzazione del sito di Stabiae a dodici anni di distanza dalle grandi mostre “In Stabiano” e “Stabia dai Borbone alle ultime scoperte” e dal Convegno Internazionale realizzato in occasione dei 250 anni dall’inizio delle esplorazioni borboniche nel sito dell’antica Stabiae.
La Mostra nasce come occasione di promozione e di valorizzazione del patrimonio archeologico dell’antica Stabia, la terza località sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. assieme a Pompei ed Ercolano, il cui territorio anticamente si estendeva negli attuali comuni di Castellammare di Stabia, Gragnano, Santa Maria la Carità, Sant’Antonio Abate, Casola di Napoli e Lettere. Di questo grande patrimonio sono oggi fruibili per il pubblico tre ville residenziali appartenute a esponenti dell’aristocrazia romana del I sec. d.C., ubicate in località Varano ed una villa rustica nel comune di Sant’Antonio Abate.
La Mostra “Stabia Svelata” è divisa in più sezioni:
- DALLO SCAVO BORBONICO ALLE SCOPERTE DEGLI ULTIMI 12 ANNI
- RIPRODUZIONI DEGLI AFFRESCHI
- I CALCHI DEI GOCCIOLATOI DELL’IMPLUVIO E DELL’ARREDO DEL GIARDINO di Villa S. Marco
- VIDEO-INSTALLAZIONI VIRTUALI, realizzate e proiettate grazie alla collaborazione con il MAV di Ercolano
- I FILMATI D’EPOCA,
- LA MEMORIA DEL COMITATO,
e si completa con il riallestimento di pannelli didattici e informativi presso Villa San Marco e Villa Arianna.
Prevista l’organizzazione di una giornata di studio sulla ricerca e la valorizzazione e visite guidate e lezioni di archeologia per le scuole.
IL COMITATO SCAVI DI STABIA
Il Comitato per gli scavi di Stabia fu fondato nel 1950, da Libero D’Orsi, preside della locale scuola media e “archeologo dilettante”, a seguito delle esplorazioni archeologiche sulla collina di Varano a Castellammare di Stabia.
Il preside D’Orsi raccolse nel Comitato i migliori esponenti della comunità cittadina: chiamando professionisti, uomini di cultura, tecnici che lo sostennero nell’incredibile avventura archeologica che ebbe inizio il 9 gennaio 1950 con lo scopo di riportare alla luce l’antica Stabiae, la terza città sepolta dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., già individuata e scavata dai Borbone tra il 1749 e il 1782.
Negli ultimi due decenni l’attività del Comitato si è incentrata sull’organizzazione di mostre, conferenze e pubblicazioni, anche nell’intento di salvaguardare la memoria della storia delle esplorazioni archeologiche; tra le varie iniziative l’acquisto dell’archivio fotografico Meledandri e la pubblicazione dei Diari di scavo di Libero d’Orsi.
Alla guida del Comitato si sono susseguiti il marchese Aldo Paternò del Grado, il preside Antonio Carosella, l’archeologo Domenico Camardo.
Il Comitato, presieduto da Antonio Ferrara, oggi raccoglie studiosi, archeologi, professionisti e docenti, tutti uniti dalla passione e amore per l’antica Stabiae e per il patrimonio culturale, oltre che dalla volontà di mantenere viva la memoria del Comitato e di proseguire nell’azione di tutela e valorizzazione che da oltre 60 anno anima i suoi soci.
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