Friday 22 May 2009

Book: Archeologia e natura nella Baia di Napoli


Titolo: Archeologia e natura nella baia di Napoli
Autore: Annamaria Ciarallo
Anno di pubblicazione: 2009
Editore: L'ERMA di BRETSCHNEIDER
ISBN: 978-88-8265-548-8
Rilegatura: brossura
N. di pagine: 92 pp., 16 Ill. B/N, 1 Vol.
Formato: 10,5x15
Prezzo: € 10,00
Indice: Prefazione; Premessa; La baia di Napoli; I campi flegrei; Cuma; Il Castello di Baia; Pozzuoli: il Tempio di Serapide; Posillipo: Villa di Vedio Pollione; Area Vesuviana; Uno sguardo dinsieme; Ercolano; Nuovi giardini in mostra;
Oplontis: la villa di Poppea; Pompei; Gli orti e i giardini; Complesso Sorrentino-caprese; La Villa Romana di Pollio Felice al Capo di Sorrento; Itinerario di Punta Campanella; Capri; Fonti Antologiche


Gli antichi monumenti, nel loro stato di rovine, hanno dato opportunità alla vegetazione spontanea di crescere, così da comporre un bizzarro ibrido tra natura e cultura. Quanto una tale situazione abbia fornito spunti al sentimento romantico è ben noto a tutti. Ma è altrettanto noto come natura e cultura, per essa sommariamente intendendo le attività delluomo, costituiscono due categorie intimamente differenti fra loro, talvolta addirittura contrastanti.

La maturazione della sensibilità generale e della tecnica gestionale delle aree archeologiche hanno condotto a modi di contemperamento delle due categorie: così che la natura, nel suo rigoglio, non provochi danni alla conservazione delle opere delluomo; e che queste non distruggano quanto la natura, al loro intorno, ha prodotto.

La cultura, cioè lattività umana, in quanto categoria razionale, assume su di sé un doppio compito: conservare quanto luomo ha in precedenza prodotto; conservare quanto la natura continua a produrre.

Anche perché le aree archeologiche, sottoposte a controlli, hanno permesso la conservazione di habitat che il generale sfruttamento del territorio, talvolta condotto senza tener conto né di cautele né di vincoli, ha spesso distrutto, irrimediabilmente, condizioni naturali favorevoli alla perpetuazione di specie animali e vegetali.

Nel rivendicare una ricaduta naturalistica e ambientale al nostro lavoro istituzionale di conservatori delle opere umane del passato, siamo lieti di presentare al pubblico questa ulteriore attività svolta grazie alla collaborazione della Regione Campania.

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