Sunday 7 March 2010

Ancora polemiche ed agitazioni per i lavoratori degli scavi

This by Marco Pirollo at Insomma.it on the reasons for the recent (and forthcoming) strikes at Pompeii:

Mentre si programmano gli eventi estivi, si rischia una nuova stagione di aspre lotte sindacali all’interno del sito archeologico più famoso del mondo, dopo l’assemblea che lunedì mattina ha tenuto per due ore i cancelli degli scavi chiusi a turisti e visitatori.


Le organizzazioni dei lavoratori, infatti, annunciano battaglia soprattutto contro alcune disposizioni di servizio emanate dalla soprintendente Mariarosaria Salvatore e inerenti l’organizzazione del lavoro nell’ambito della Soprintendenza archeologica di Napoli e Pompei, le due realtà accorpate in un unico ente nel 2007 dall’allora ministro Rutelli. Ma le decisioni della Salvatore sembrano scontentare non soltanto i lavoratori di Pompei, ma anche quelli di Napoli. Lo dice Gianfranco Cerasoli, segretario nazionale della Uil beni culturali.


“Dopo la chiusura degli scavi di Pompei di lunedì – dice Cerasoli - si annunciano altre giornate di lotta di tutti i lavoratori degli scavi di Pompei a cui si stanno aggiungendo in maniera sempre più numerosa anche i lavoratori del Museo Archeologico di Napoli”.


Il problema risiede soprattutto nella nuova organizzazione del lavoro.


“La soprintendente Salvatore – prosegue Cerasoli - senza alcun accordo sindacale sta letteralmente massacrando il sito di Pompei attraverso l’emanazione di disposizioni che riducono gli scavi ad una realtà minore nell’ambito della Soprintendenza speciale di Napoli e Pompei”.


Sulle disposizioni di servizio si erano pronunciati anche i lavoratori, che già la settimana scorsa ne avevano chiesto il blocco.


“La gestione della Soprintendenza – interviene poi Antonio Pepe, segretario della Cisl beni culturali - ha causato discriminazioni e conflitti per l’attribuzione di incarichi tra dipendenti che svolgono le medesime attività presso la sede della ex Soprintendenza di Napoli e della ex Soprintendenza di Pompei. L’assetto della Soprintendenza di Napoli e Pompei deve vedere coinvolte tutte le professionalità presenti, tenendo conto delle competenze individuali, con funzionari responsabili di uffici e servizi nominati con criteri oggettivi che tengano conto dell’anzianità nel ruolo, competenza e dedizione, al fine di intervenire con puntualità al restauro ordinario degli edifici antichi e degli affreschi che, già in stato di grave degrado, rischiano di scomparire definitivamente per il perdurare dell’incuria”.

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