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Pozzuoli. Il degrado inarrestabile del patrimonio archeologicoRead the full story here.
Dopo la chiusura dell’Antro della Sibilla, in seguito alla caduta di alcune pietre al suo interno avvenuta pochi giorni fa, il giornalista Angelo Greco ha lanciato un grido d’allarme sullo stato in cui versano le testimonianze archeologiche di Pozzuoli, il cui degrado ha raggiunto il suo puntò più basso negli ultimi tempi, malgrado siano stati effettuati lavori di recupero e valorizzazione. Benché Pozzuoli possegga un patrimonio archeologico invidiabile e sul suo territorio si trovino siti di importanza mondiale, che valorizzati offrirebbero nuove opportunità culturali, economiche e sociali per la città, “all’Anfiteatro Flavio pare ci siano problemi di personale che ne pregiudicano la visitabilità; il Tempio di Serapide è invece sempre più ridotto a stagno; lo Stadio Antonino Pio rimane ancora chiuso; e al Rione Terra i lavori sono fermi”, afferma Greco.
Nel suo articolo, il giornalista prosegue con l’elencazione dei “mali culturali” che stanno affliggendo Pozzuoli. L’ultima notizia, come accennavamo sopra, è la chiusura dell’Antro della Sibilla per il crollo di alcune pietre in tufo dalla volta interna, che trasforma “uno dei simboli del Parco Archeologico di Cuma (…) nel testimonial della scarsa manutenzione di tutto il prezioso archeologico di Cuma”. Mentre l’anfiteatro Flavio difetta di personale e l’organizzazione delle visite diventa sempre più complicata; inoltre, spazi del genere “in città come Taormina e Verona sono scenari di splendidi concerti ed eventi culturali, a Pozzuoli invece si è assistito solo a qualche sporadico evento senza alcuna sequenza logica”.
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