Tuesday, 9 November 2010

Collapse statement

There is now an official statement on the collapse - on the PompeiViva website
www.pompeiviva.it/pv/it/communicatistampa/1199904878179.htm

Comunicato Stampa - MiBAC

Dichiarazione del Segretario Generale Roberto Cecchi

Alle prime ore di questa mattina, a Pompei in via dell’Abbondanza si è verificato il crollo del solaio in calcestruzzo armato che ricopriva la Schola Armaturarum e di larga parte delle murature perimetrali .
L’edificio è da sempre chiuso al pubblico ed è visibile solo dall’esterno.
L’area è stata immediatamente transennata a cura dei funzionari e degli impiegati della Sovrintendenza di Pompei e si sta provvedendo ad una serie di puntellamenti che interessano anche la parte dell’edificio adiacente.
La Schola è costituita da un unico locale rettangolare di circa m. 8x10 e alto 6 metri. Verosimilmente – ma si tratta di accertamenti in corso - il crollo ha interessato le murature verticali ricostruite, mentre parrebbe essersi conservata la parte più bassa, per un’altezza di circa m. 1,50. E cioè, la parte che ospita le decorazioni affrescate, che quindi si ritiene che potrebbero essere recuperate.
La Schola era stata bombardata nel corso della Seconda Guerra mondiale.
Alla fine degli anni Quaranta, era stato restaurata completando della parte superiore delle murature e rifacendo la copertura.
Allo stato degli accertamenti appena svolti, il dissesto che ha provocato il crollo parrebbe imputabile ad uno smottamento provocato del terrapieno che si trova a ridosso della costruzione e che per effetto delle abbondanti piogge di questi giorni era completamente imbibito d’acqua.
Il crollo del tetto ha determinato la distruzione di parte delle murature, della facciata e dello spigolo dell’abitazione nell’ insula adiacente.
Si è provveduto a chiudere al pubblico un breve tratto di Via dell’Abbondanza in corrispondenza del crollo, poiché le macerie ostruiscono parzialmente la via, e a puntellare alcune strutture pericolanti.
Questo ennesimo caso di dissesto ripropone il tema della tutela del patrimonio culturale e quindi della necessità di disporre di risorse adeguate e di provvedere a quella manutenzione ordinaria che non facciamo più da almeno mezzo secolo.
La cura di un patrimonio delle dimensioni di quello di Pompei e di quello nazionale non lo si può affidare ad interventi episodici ed eclatanti. La soluzione è la cura quotidiana, come si è iniziato a fare per l’area archeologica centrale di Roma e per la stessa Pompei.



08/11/2010

1 comment:

Jo Berry said...

The statement is now available in English at http://www.pompeiviva.it/pv/en/comunicatistampa/1199904878179.htm

In the early hours of this morning, in Via dell’Abbondanza in Pompeii, the reinforced concrete roofing over the Schola Armaturarum collapsed together with most of the perimeter walls.
This building has always been closed to the public and visible only from the outside.
The area was immediately cordoned off by site officials and Pompeii Superintendency employees and underpinning is being carried out that also involves part of the neighbouring building.
The Schola is a single room building measuring about 8x10 metres and 6 metres in height. Investigations are underway, but the collapse is thought to have affected the reconstructed vertical walls, while the lower part up to a height of 1.5 metres would seem to be still standing, in other words the frescoed part of the building and recovery is therefore thought to be possible.
The Schola was bombed during the Second World War.
At the end of the Forties, the upper part of the walls and roof were completely restored.
According to an inspection that has just been carried out, this collapse would appear to have been caused by slipping of the embankment that backs onto the building, which after the heavy rain in the last few days was completely soaked through with water.
Due to the roof falling in, part of the walls have also been destroyed, as have the façade and the corner of a house in the adjacent insula.
A short stretch of Via dell’Abbondanza has been closed off to the public around the collapsed building, because the rubble partly blocks the street and several other unsafe buildings have also been underpinned.
This umpteenth case of unstable terrain once again brings to the fore the issue of protection of cultural heritage and therefore of the need to put suitable resources in place and carry out the ordinary maintenance that has been lacking for almost half a century.
We cannot entrust care of an asset the size of Pompeii and of Italy’s national heritage to periodic one-off interventions. The solution is day-to-day care, like the measures started up for the central archaeological area in Rome and for Pompeii itself.

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