From yesterday's
Corriere del Mezzogiorno, criticism of the abandonment of the amphitheatre at Pozzuoli. I really like this amphitheatre, it's a great place to visit. So I am sad that it's being neglected. But I'm not convinced that the major area of concern should be that public events haven't been held in it since 2008! I'm not against performances in this amphitheatre (or in the theatre at Pompeii, or elsewhere), but it makes me a bit worried when local organisations see only the potential for profit, and not the value of preserving Italian heritage for its own sake.
LA DENUNCIA DELL'ASSOCIAZIONE THOLOS-MAGNA PUTEOLI
Anfiteatro Flavio, niente eventi dal 2008
Dalla «Cavalleria rusticana» all'assenza di concerti e spettacoli nel sito romano di Pozzuoli in degrado
NAPOLI - Terzo in ordine di grandezza, dopo il Colosseo e l'anfiteatro campano, l'anfiteatro Flavio di Pozzuoli è lasciato all'abbandono; erbacce ovunque e antichi reperti abbandonati alle intemperie. Il grande attrattore turistico dei Campi Flegrei, in provincia di Napoli, dal 2008 non ospita manifestazioni ed eventi musicali di rilievo.
DALLA CAVALLERIA RUSTICANA AL NULLA - «Se si escludono singole rappresentazioni concentrate durante il maggio dei monumenti, l'anfiteatro non promuove da tempo eventi culturali - spiega Salvatore Di Fraia, rappresentante dell'associazione Tholos-Magna Puteoli, attiva nella valorizzazione del territorio flegreo -. Dal 2006 al 2008 l'anfiteatro flavio di Pozzuoli ha ospitato diverse manifestazioni culturali, dai filarmonici di Roma nell'ambito delle Notti flavie alla riduzione della Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, promossa dall'associazione Flegreinarte a settembre 2008, solo per citarne alcune».
MUSEO «EN PLEIN AIR» - A pochi metri dall'ingresso principale dell'anfiteatro, dove sono ubicati anche gli uffici della locale sede della Sopraintendenza speciale di Napoli e Caserta, diversi reperti archeologici appartenuti all'anfiteatro e quelli ritrovati nell'ambito delle campagne di scavo nell'area flegrea, giacciono ovunque accatastati alla meglio, esposti alle intemperie. «Vi sono anche fregi di rilievo, capitelli, parti di statue, antiche lapidi con iscrizioni in latino - spiega Di Fraia - e persino le balaustre dell'anfiteatro, tutte decorate in marmo cipollino. Un vero è proprio museo all'aria aperta, lasciato all'abbandono, e non vi neppure una tettoia a proteggere i resti di maggior importanza. L'ingresso meridionale alla cavea, infine, è impraticabile da tempo; perennemente invaso dalle erbacce e dalla malerba».
Antonio Cangiano
08 marzo 2011
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