ERDF rescues Pompeii
Thursday 29 March 2012
On 29 March, the European Commission approved co-financing from the European Regional Development Fund (ERDF) for a major project to restore the area of the UNESCO site of Pompeii in Italy. The project will lead to a total investment of €105 million of EU and national contributions combined. The objective is to preserve the site as a long-term tourism attraction for the region of Campania. At the end of October 2011, torrential rainfall caused serious damage to this archaeological site, while violent storms had already caused its partial collapse in 2010. In 2000-2006, the EU's regional policy already supported 22 restoration projects at the Pompeii site worth €7.7 million (50% of their total cost).
Thursday, 29 March 2012
News: ERDF rescues Pompeii
Wednesday, 28 March 2012
XIX Salone del Restauro di Ferrara
Il modello dell’Herculaneum Conservation Project (HCP): un nuovo modo di pensare al futuro dell’antica Ercolano, fra archeologia, manutenzione e gestione
More information here. Download the Herculaneum summary in the official brochure of the event.
News article: Via al progetto di restauro dell'antica villa romana
Via al progetto di restauro dell'antica villa romanaRead the full story here.
Fu sepolta dall'eruzione vesuviana del 79 dopo Cristo. Il sito dista 8 chilometri da Pompei. I lavori dureranno un annodi PAOLO DE LUCAVia libera al progetto di recupero archeologico e ambientale dell’antica villa romana di Sant’Antonio Abate, sepolta dall’eruzione vesuviana del 79 dopo Cristo e distante 8 chilometri da Pompei.
I lavori dureranno un anno, coordinati dall’Istituto per la diffusione delle scienze naturali napoletano, presieduto da Claudio Salerno, dalla Soprintendenza archeologica di Napoli e Pompei e dal Comune di Sant’Antonio Abate.
Si punterà sul recupero del sito sia dal punto di vista architettonico che paesaggistico, ripristinando esattamente le stesse piantagioni e coltivazioni presenti nei campi intorno la domus, così come dovevano apparire nel primo secolo.
“Lavoriamo ad una vera e propria finestra sull’antica agricoltura romana” ha spiegato Claudio Salerno, “favorendo la nascita di un orto didattico tramite specifiche ricognizioni biologiche e paleobotaniche”.
Indagini simili partirono a Pompei già nel 2001 col Laboratorio di Ricerche applicate della Soprintendenza, sugli orti ed i vigneti locali (da cui viene tutt’oggi prodotto il vino “Villa dei Misteri”).
Per la Villa di Sant’Antonio Abate si è iniziato invece nel 2009. Entro fine 2012 si chiuderà anche quest’ultima tranche del progetto di recupero, finanziato per 50 mila euro, con la riapertura dello scavo ed una mostra su storia e ritrovamenti.
Tuesday, 27 March 2012
News article: Pompei, scavi senza pace: sequestrata area a rischio amianto
Pompei, scavi senza pace: sequestrata area a rischio amianto
«C’è amianto sotto i lapilli. Mi dissero di depositare il materiale inquinante nel perimetro interno dell’area archeologica». È la rivelazione choc che un dipendente della soprintendenza, affetto da tumore ai polmoni, ha reso ai carabinieri, nell’ambito dell’inchiesta sulla presenza di amianto negli uffici frequentati dai dipendenti degli Scavi , avviata dalla procura di Torre Annunziata. Ieri il capo della procura Diego Marmo ha disposto il sequestro giudiziario di circa duemila metri quadrati di un’area compresa nel percorso «extra-moenia», a Porta San Paolino, ai piedi dell’edificio di nuova costruzione catalogato come il «mostro» per l’ambiguo designer.
Una passeggiata archeologica accessibile ai turisti, in particolar modo ai diversamente abili. I visitatori, dunque, calpestano ignari terreno «avvelenato».
I carabinieri pompeiani, agli ordini del maggiore Luca Toti e del maresciallo capo Tommaso Canino, nei giorni scorsi avevano effettuato un primo sopralluogo dell’area, ieri sottoposta a sequestro, accompagnati dal dipendente che, con sicurezza e determinazione, aveva indicato loro il luogo preciso dove, nel corso degli anni, gli era stato «ordinato» di seppellire il materiale che, a suo dire, è costituito da eternit. Ad accertare se realmente sotto quel cumulo di terra e lapilli sono state occultate sostanze velenose, sarà la perizia disposta dal capo della procura di Torre Annunziata Diego Marmo.
Sulla questione interviene il segretario della Cisl Antonio Pepe: «Se dovessero ritrovare riscontro i sospetti degli inquirenti, per questa grave disattenzione non faremo sconti a nessuno. Sarebbe una mancanza imperdonabile per le unità operative di protezione e di prevenzione, a cui purtroppo è affidata la salute dei lavoratori, per non aver vigilato sul corretto smaltimento dei rifiuti speciali». L’unica certezza, per adesso, è che purtroppo il 59enne operaio della soprintendenza sta affrontando una dura battaglia per vincere un tumore maligno ai polmoni e che, secondo quanto dichiarato agli inquirenti «la malattia sarebbe stata causata dal respiro delle polveri sottili rilasciate dal materiale che per anni ha trasportato da un luogo all’altro tra gli antichi reperti».
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The Herculaneum Conservation Project on YouTube
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Monday, 26 March 2012
Image request
These images don't have to be 100% "accurate"--it's to illustrate a point I will make in a conference paper about the undue focus scholars place on the interpretations of wall paintings. Well, what I think is undue focus considering other "distracting" elements in these interiors--furniture, lighting elements, domestic objects with other figural decoration, etc. In other words, I simply want to give the impression these suites of multi-media decoration had.
Any help is appreciated! Thanks!
Questi immagini non devono essere al 100% "scientificamente precisi" - sono per illustrare un punto che farò in una presentazione sulle interpretazioni degli affreschi: che c'è attenzione eccessiva su decorazione murale, considerando altri elementi di "distrazione" in questi interni - mobili, lampade, oggetti domestici con altri decorazione figurale, ecc.Grazie!
Fasti Online: Pistrinum V 3, 8
L’abitazione è riconducibile al tipo di casa ad atrio con impluvio centrale, tablino (10) e cubicula (3 e 4) affacciati sul lato orientale dell’atrio. Nella pars postica vengono realizzati il vano 6 e un piccolo ambiente (14) accessibile attraverso una stretta porta ad arco. Rimangono tracce dell’apparato decorativo parietale e pavimentale di primo Stile. L’edificio era dotato di un piano superiore raggiungibile dall’ambiente 9.
Tra il I secolo a.C. e la prima metà del I secolo d.C. il complesso è interessato da una serie di cambiamenti che determinano la trasformazione dell’abitazione in pistrinum. La planimetria dell’edificio rimane inalterata, ma negli ambienti già esistenti vengono realizzate nuove strutture collegate al ciclo della panificazione, che ne cambiano la destinazione funzionale. Nell’atrio, l’impluvio viene trasformato in una doppia vasca per il lavaggio del grano, e tre macine vengono poste su una base in muratura, circondata da un pavimento lastricato. L’ambiente 2, una bottega di pertinenza alla precedente domus, diviene il luogo per la lavorazione del pane: l’apertura sulla Via di Nola viene obliterata e all’interno vengono collocate una macchina impastatrice e un banco da lavoro. Il forno viene inserito nell’angolo sud-orientale dell’atrio.
Dopo il terremoto del 62 d.C. l’edificio viene ristrutturato nelle parti danneggiate, localizzate soprattutto nella pars postica. Al momento dell’eruzione del 79 d.C. erano in corso importanti operazioni di restauro di cui un’importante documentazione, come emerso nel corso delle campagne di scavo 2008 e 2009, rimane in particolare per l’ambiente 2.
Article: Gli “scheletri” tornano nei fornici dell’antico porto
Fino al 1980 si era creduto che a Ercolano gli abitanti fossero riusciti a salvarsi dalla furia dell’eruzione del Vesuvio probabilmente via mare. Questo si pensava perché in città si erano trovati fino ad allora i corpi di pochi individui. In realtà la storia era destinata a essere riscritta. Nella zona meridionale della città fu riportato alla luce un vasto tratto dell’antica spiaggia di sabbia vulcanica nel 79 d. C. protetta da una scogliera. Sulla spiaggia si aprivano dodici ambienti voltati con ingresso ad arcata che erano usati come magazzini o rimesse per le barche.
Ed è proprio all’interno di questi ambienti che gli archeologi fecero una delle scoperte più sensazionali dell’archeologia ercolanese: i corpi di 300 individui che durante l’eruzione si erano rifugiati sotto i fornici in attesa che il mare si calmasse prima di cercare di scappare con le barche. La loro speranza fu però vana perché il mare prima si ritirava, poi, improvvisamente, arrivava sulla spiaggia con onde enormi. [...]
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Friday, 23 March 2012
News article: Città sommerse, antri sacri e vinoterapia: esplode la primavera nei Campi flegrei
Città sommerse, antri sacri e vinoterapia: esplode la primavera nei Campi flegrei
Anche quest'anno tante iniziative da Pozzuoli a Miseno: visite archeologiche, escursioni sportive e gastronomia
NAPOLI - Torna la primavera e «si risvegliano» le centinaia di iniziative per promuovere il territorio dei Campi Flegrei, suggestiva zona archeologica e paesaggistica a nord di Napoli. Oltre sessanta soggetti tra associazioni, cooperative, aziende turistiche, produttori agricoli locali, cantine, ristoranti, bar, diving, artisti, editori, scuole hanno infatti organizzato anche quest’anno la «Primavera nei Campi Flegrei», un ricco cartellone di eventi che si svilupperà tra il 21 marzo e il 20 giugno. La kermesse è promossa e coordinata dall’Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo di Pozzuoli, ma tutti gli eventi, autofinanziati, sono organizzati dai singoli soggetti. Alcune manifestazioni sono gratuite. Lo scorso anno furono migliaia i turisti che parteciparono alle iniziative. Quest’anno la manifestazione si ripete raddoppiando le iniziative.
Thursday, 22 March 2012
News article: Pompei: Soprintendenza, biblioteca aperta e funzionante
Pompei: Soprintendenza, biblioteca aperta e funzionante
Pompei, 22 mar. (Adnkronos) - La biblioteca di Pompei non e' chiusa. Lo afferma la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei che smentisce sia stato preso alcun provvedimento in merito da parte della Asl. Secondo quanto apprende l'Adnkronos i libri della biblioteca sarebbero tutti integri, salvi e consultabili. L'unica differenza e' nella dislocazione dei dipendenti non presenti negli ambienti della biblioteca ma in una stanza attigua, a causa di lavori di adeguamento della struttura.
Article: Sant’Antonio Abate (Na). Rivive la villa romana di località Casa Salese
Sant’Antonio Abate (Na). Rivive la villa romana di località Casa Salese
Tra la primavera e l’estate del 1974, fu intercettata ed esplorata solo in parte per la presenza di terreni adibiti a coltivazione, una villa rustica romana del I sec. d. C. sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d. C. Il luogo del ritrovamento era un fondo privato di proprietà della famiglia Cuomo, che diede l’assenso alle indagini archeologiche. Il territorio di Sant’Antonio Abate, oggi confinante con quello dell’antica Stabiae doveva essere, circa 2000 anni fa, costellato di numerose fattorie proprio come quella di località Casa Salese.
Oggi si punta a dare nuova vita a questo sito spesso dimenticato ed è per questo che è stato stipulato un accordo tra il sindaco di Sant’Antonio Abate, Antonio Varone, e Claudio Salerno,responsabile dell’Istituto per la diffusione delle Scienze Naturali che lavorerà in stretta collaborazione con la Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei. Lo scopo principale è di sviluppare un progetto culturale e scientifico mirato a favorire la conoscenza dell’area archeologica. Si partirà quindi, dal cercare di capire la situazione ambientale in cui si trovava la villa, in che modo si lavorava la terra e i rapporti commerciali che si intrattenevano.
Con l’ausilio di tecniche multimediali si creeranno installazioni video, sonore ma soprattutto olfattive. Ed è questa la grande novità: tra circa un anno il visitatore potrà sentire gli odori delle olive, dell’uva, dei fiori che 2000 anni fa nascevano dalla terra di Casa Salese. La zona della villa interessata sarà quella del larario. Analogo progetto è stato pensato anche per gli altri siti cosiddetti minori: Oplontis e Stabia.
Wednesday, 21 March 2012
Event (in Athens): A decade of Finnish studies in the insula of the house of Marcus Lucretius
Antero Tammisto, Project leader of the Expeditio Pompeiana Universitatis Helsingiensis, will give a lecture intitled "Decade of Finnish studies in the Insula of the House of Marcus Lucretius in Pompeii in 2002-12" in Athens on March 30, at the Finnish Institute.
More here, the invitation there.
Article: Via Consolare Project – 2007-2011 Field Seasons in Insula VII 6 (FOLD&R)
A new FOLD&R article:
Michael A. Anderson, Claire J. Weiss , Briece R. Edwards, Megan Gorman, Daniel Jackson, Richard Hobbs , Victoria Keitel, Clare O’Bryen, Stephanie Pearson, Erin Pitt, Aurora Tucker, "Via Consolare Project – 2007-2011 Field Seasons in Insula VII 6", FOLD&R, 247, 31 p., 2012.
Book review: Apolline Project Vol. 1
Girolamo F. De Simone, Roger T. MacFarlane (ed.), Apolline Project Vol. 1. Studies on Vesuvius’ North Slope and the Bay of Naples, Quaderni della ricerca scientifica: serie beni culturali 14. Naples; Provo, UT: Università degli Studi Suor Orsola Benincasa; Brigham Young University, 2009. Pp. 380. ISBN 9788896055007.
Reviewed by Myles McCallum.News article: Crollo scavi, in atto un sopralluogo a Pompei. Stella: "Un mostro di cemento nella città antica"
Crollo scavi, in atto un sopralluogo a Pompei. Stella: "Un mostro di cemento nella città antica"
Un sopralluogo per verificare quanto accade, o meglio quanto non accade, all’interno degli scavi di Pompei. In queste ore, infatti, l’ex presidente del Consiglio Superiore dei Beni culturali, Salvatore Settis, accompagnato dal giornalista e scrittore Gianantonio Stella, autore di un libro su Pompei, “L’assalto alle bellezze d’Italia”, stanno effettuando una visita nell’area archeologica per rendersi conto di quello che è avvenuto negli ultimi anni ad oggi.
“Un vero e proprio mostro di cemento”, ha sottolineato Stella, riferendosi agli ultimi interventi di restyling che hanno interessato il Teatro Grande. “Lavori con tecniche moderne che hanno guastato l’architettura dell’opera”.
Tuesday, 20 March 2012
More on library closing
http://video.ilsole24ore.com/TMNews/2012/20120319_video_18484933/00001599-pompei-chiude-la-biblioteca-non-a-norma-e-a-rischio-amianto.php
and still no word on where its all going/access to collections--anyone have any further, behind the scenes info?
Monday, 19 March 2012
Review: Papyri from Herculaneum
Papyri from Herculaneum
(A.) Antoni, (G.) Arrighetti, (M.I.) Bertagna, (D.) Delattre (edd.) Miscellanea Papyrologica Herculanensia. Volumen I. (Biblioteca di Studi Antichi 93.) Pp. 335, ills. Pisa and Rome: Fabrizio Serra Editore, 2010. Paper, €145 (Cased, €290). ISBN: 978-88-6227-185-1 (978-88-6227-212-4 hbk).
Reviewed by Simon Trépanier
Review BMCR 2012.03.21 Johann Joachim Winckelmann: Letter and Report on the Discoveries at Herculaneum
Carol C. Mattusch (ed.), Johann Joachim Winckelmann: Letter and Report on the Discoveries at Herculaneum. Los Angeles: J. Paul Getty Museum, 2011. Pp. ix, 230. ISBN 9781606060896. $50.00 (pb).
Reviewed by Balbina Bäbler, Göttingen
XX Giornata FAI di Primavera - open archaeological sites in Campania
Next weekend (24-25 March), the Fondo Ambiente Italiano (FAI) will open 670 heritage sites in Italy; this is a great occasion to visit archaeological sites which are usually closed to the public.
A complete list of heritage sites open in Campania for this occasion is available here; among those, the archaeological sites in the province of Napoli are:
Thursday, 15 March 2012
Library at Pompei closing
http://www.napolitoday.it/cronaca/pompei-biblioteca-chiusa.html
in other news, apparently even when modern structures collapse at Pompei, its newsworthy...sigh. soon it will be everytime someone sneezes...
http://www.lettera43.it/attualita/43465/pompei-crolla-una-struttura-in-legno.htm
Wednesday, 14 March 2012
More information on Pompeian northern suburbium's preliminary plan
I'm temporarily hosting the files of the panels, the leaflet, and the booklet of "Pompei rivive" on the Apolline Project's website, at the following web address, while the town creates the official website of the project.
www.apollineproject.org/pompei.html
Please feel free to download the files and distribute them (and yes, they are in English too). Soon a short video will be uploaded on youtube, I'll keep you posted. Please consider that the plan is still in a preliminary stage, these files are shared in the hope to receive some feedback on how to improve the project.
For the people who might be concerned that this project could drain resources from the restoration of the ancient city, I would like to stress that - unfortunately or luckily - the administration of modern Pompeii cannot interact with the administration of the ancient city, for which only the Ministry of Culture, through the Superintendency, is responsible. Hopefully the restoration of the villae in the countryside will stimulate more restoration in the city too.
Book: Gli spazi verdi nell'antica Pompeii
First seen on ArcheoRivista, a new book about gardens and plants in Pompeii, written by A. Ciarallo:
A. Ciarallo (with appendix by C. Giordano), Gli spazi verdi dell’antica Pompei, Roma, Aracne, 2012. 680 p. 32€ (electronic version: 22€)
ISBN: 978-88-548-4509-1
Summary from the editor's site:
Nel momento stesso in cui, a partire dal 1750, i resti dell’antica Pompei, seppellita da una violenta eruzione del Vesuvio nel 79 d. C., tornarono alla luce, si delineò il rapporto tra vegetazione e rovine, ma solo poco più di un secolo dopo, quando si impose con Giuseppe Fiorelli lo scavo stratigrafico, ritornarono alla luce le superfici nella loro interezza e con esse i pavimenti, le strade e i giardini, dimostrando così che la città sepolta non era fatta di sole strade e edifici, ma anche di tantissimi spazi verdi sia pubblici che privati, di cui molti arredati: in particolare i quartieri periferici che si sviluppavano intorno all’Anfiteatro ne ospitavano un gran numero con diverse destinazioni d’uso. Solo a partire dagli anni ’70, però, con l’utilizzo di nuove tecniche di indagine, è stato possibile definire le specie che effettivamente vi si coltivavano, permettendo così ricostruzioni filologicamente più corrette. Gli orti e i giardini dell’antica Pompei costituiscono, dunque, un documento unico al mondo, perché testimoniano l’organizzazione del verde in una antica città romana, sebbene di provincia, di duemila anni fa.
Summary from Archeorivista:
Una pagina importante della riscoperta di Pompei è stata scritta dalle specie vegetali che nel corso dei facilmente si lascia avvicinare anche dai non addetti ai lavori. Il volume s’intitola “Gli spazi verdi dell’antica Pompei” ed è stato redatto da Annamaria Ciarallo, fino allo scorso anno responsabile del Laboratorio di Scienze applicate della Soprintendenza speciale di Napoli e Pompei. Un lavoro impegnativo, quello del Laboratorio, ma che ha portato negli anni a risultati davvero insperati come l’individuazione di varietà di piante assolutamente particolari e che si pensavano scomparse per sempre, ma che duemila anni fa, erano il sostentamento principale delle popolazioni della fascia vesuviana.
La dottoressa Ciarallo, con l’ausilio dell’archeologa Chiara Giordano che ha lavorato alle appendici, espone nel suo poderoso lavoro, tutti gli elementi culturali, storici e scientifici che in anni di studi e ricerche sono emersi dalle analisi di tutti i tipi di piante presenti negli orti e nei giardini pompeiani. E così platani, limoni, noci, ciliegi, mandorli, cotogni, meli, susini, melograni e i chiodi di garofano importati dall’Oriente, sono stati studiati, catalogati in modo da svelarne tutti i segreti in particolare quelli riguardanti la coltivazione.
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