Monday, 26 March 2012

Article: Gli “scheletri” tornano nei fornici dell’antico porto

From ArcheoRivista:

Fino al 1980 si era creduto che a Ercolano gli abitanti fossero riusciti a salvarsi dalla furia dell’eruzione del Vesuvio probabilmente via mare. Questo si pensava perché in città si erano trovati fino ad allora i corpi di pochi individui. In realtà la storia era destinata a essere riscritta. Nella zona meridionale della città fu riportato alla luce un vasto tratto dell’antica spiaggia di sabbia vulcanica nel 79 d. C. protetta da una scogliera. Sulla spiaggia si aprivano dodici ambienti voltati con ingresso ad arcata che erano usati come magazzini o rimesse per le barche.

Ed è proprio all’interno di questi ambienti che gli archeologi fecero una delle scoperte più sensazionali dell’archeologia ercolanese: i corpi di 300 individui che durante l’eruzione si erano rifugiati sotto i fornici in attesa che il mare si calmasse prima di cercare di scappare con le barche. La loro speranza fu però vana perché il mare prima si ritirava, poi, improvvisamente, arrivava sulla spiaggia con onde enormi. [...]

Oggi gli scheletri senza nome di Ercolano sono tornati dove hanno vissuto le loro ultime ore di vita. I fornici della marina li hanno nuovamente accolti e presto, forse durante la XIV Settimana della Cultura dal 14 al 22 aprile 2012, saranno visibili. Per adesso sono ancora nascosti dietro degli scuri teloni. In realtà i visitatori dell’area archeologica, percorrendo una passerella, potranno vedere degli scheletri i calchi realizzati in laboratorio copiando le ossa originali e rimpiazzando le parti mancanti.

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