Saturday 3 March 2012

Napoli. Presentato il restauro dell’Apollo di bronzo

Napoli. Presentato il restauro dell’Apollo di bronzo
Dopo due anni dalla fine del restauro, la statua bronzea del dio Apollo dell’omonimo tempio dell’area archeologica di Pompei, torna in mostra al Getty Museum di Los Angeles.
La statua fu ritrovata dagli archeologi distrutta, in tre pezzi, in una zona del Foro Civile nei pressi del Capitolium. L’anno successivo, nel 1818, furono ritrovati presso le mura Nord della città, il piede destro, la mano destra e parti del braccio sinistro. Si pensò quasi subito pertinente al tempio del dio, dove era stata ritrovata anche la statua bronzea della dea Diana, anch’essa saettante e di cui restava soltanto il busto. Colpisce la lontananza dal tempio del luogo dei ritrovamenti, ma questa è soltanto un’altra prova della furia devastante dell’eruzione. Non si è mai saputo nulla dell’arco e della faretra di cui la statua doveva essere chiaramente dotata. La statua, uno dei primi grandi bronzi scoperti a Pompei, fu quindi subito riassemblata.

La statua di Apollo era, in antico, su uno dei lati lunghi del tempio, in corrispondenza della terza colonna. Ai piedi del dio non vi era un altare perché i sacrifici erano officiati sull’altare davanti al tempio. Sulla base della statua è visibile un graffito in lingua osca che riporta il nome del dedicatario, un certo Mummius, ma che, per motivi cronologici, non può essere quel Lucius Mummius distruttore di Corinto. La statua originale, di cui in situ è possibile vedere una copia, è letteralmente volata di là dell’oceano, dove un’equipe di esperti si è occupata del suo restauro in collaborazione con gli studiosi napoletani tra il 2009 e il 2010 secondo un accordo tra il Ministero dei Beni Culturali e il Getty Museum. C’è da dire che questi esperti sono gli stessi che anni fa restaurarono anche la Casa di Sallustio che era stata gravemente danneggiata dai bombardamenti alleati del 1943.
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