Tuesday, 12 April 2011

Un piano per salvare Pompei

From yesterday's Corriere della Sera:
Un piano per salvare Pompei
Troppi errori nel passato, ora puntiamo sulla manutenzione. Anticipiamo un brano del nuovo saggio dell'archeologo

Pompei non si è trasformata in stratificazione come Roma. È stata coperta da lapilli nel 79 d.C., che l'hanno imballata intatta per il futuro. Purtroppo scavatori troppo avidi hanno tolto i lapilli e così il corpo della città ha cominciato a corrompersi dal Settecento e figuriamoci oggi come è ridotto. Grande parte della città, non protetta da coperture, ha perso gli ornamenti e si sfarina, e le parti inadeguatamente coperte vengono danneggiate da infiltrazioni. Un tempo giravano per la città una novantina di operai che suturavano fessure e pulivano gronde, ma il manipolo è da tempo svanito e gli archeologi si sono ridotti a uno. Chi è senza colpa? Tutti coloro che hanno operato a Pompei hanno lavorato bene e hanno compiuto errori: denari non spesi, incongrui capannoni, spese immotivate. Ora è venuto il momento di ricominciare con il giusto piede.
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