Appello
all’On. Massimo Bray, Ministro dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo
a proposito del Piano Triennale di prevenzione della corruzione (Mibac circ. 30
Segretariato Generale del 18 giugno 2013)
Lo sconcerto manifestato da tanti
colleghi italiani e stranieri (fra cui Agnès Allroggen-Bedel,
di cui si riporta in calce una breve nota) in qualità di studiosi e cittadini
europei nei confronti della circolare relativa al Piano Triennale di prevenzione della corruzione (Mibac circ. 30 Segretariato Generale del 18 giugno 2013-06-24), esprime il più generale disagio degli Enti di Ricerca nazionali ed
internazionali per l’imposizione di un meccanismo di rotazione triennale da
applicare ai funzionari preposti alla direzione di istituti non dirigenziali,
ai funzionari di zona, ai direttori di musei e aree archeologiche, allo scopo
di contrastare possibili degenerazioni corruttive.
E’ stato già sottolineato come il provvedimento
pregiudichi gravemente l’efficacia dell’azione istituzionale di un Ministero ad
alta vocazione tecnica come quello dei Beni e le attività Culturali e, in
particolare, l’esercizio costituzionale della tutela, che necessariamente si
fonda su un’approfondita conoscenza del contesto territoriale.
Ma, dalla nostra prospettiva
di docenti e di studiosi di archeologia, ci sembra necessario aggiungere un
ulteriore elemento di preoccupazione per gli effetti che tale provvedimento produrrebbe
nel rapporto con gli Enti e le istituzioni di ricerca, in primo luogo le Università.
Negli ultimi anni in campo archeologico gli Uffici di tutela, per la mole e l’urgenza dei compiti che quotidianamente sono tenuti ad affrontare, hanno limitato ogni attività di studio che non fosse direttamente collegata a elementi contingenti, quali le attività di archeologia preventiva.
Negli ultimi anni in campo archeologico gli Uffici di tutela, per la mole e l’urgenza dei compiti che quotidianamente sono tenuti ad affrontare, hanno limitato ogni attività di studio che non fosse direttamente collegata a elementi contingenti, quali le attività di archeologia preventiva.
Quel poco di ricerca ancora
possibile, a dispetto delle difficoltà economiche e delle sempre più complesse
procedure burocratiche, è ormai svolta essenzialmente dalle Università, secondo
accordi e programmi coordinati con gli Uffici centrali e periferici del Mibac.
Ma i tempi della ricerca, come
ben si sa, sono lunghi: i progetti hanno in genere una durata pluriennale, specie nel caso delle missioni estere, e pertanto richiedono una
continuità programmatica con l’Ufficio preposto alla tutela di quel determinato
monumento, museo, sito archeologico o territorio.
Risulta facilmente evidente
come la circolare emanata dal Mibac, che di fatto impone al personale
tecnico-scientifico un ruolo meramente impiegatizio e una scadenza temporale
delle proprie funzioni, mini dalle fondamenta questa impostazione, provocando
inevitabilmente la riduzione di ogni tipo di attività di ricerca.
Comprimere la conoscenza non
diminuisce la corruzione, ma, al contrario, limita la possibilità di una
efficace politica di programmazione e, quindi, di sviluppo; soprattutto riduce la
capacità di difendere il territorio attraverso l’arma più efficace di una
comunità democratica: la competenza che consente l’esercizio trasparente e
condiviso delle
responsabilità.
Facciamo
pertanto appello all’Onorevole Ministro affinché l’indispensabile vigilanza
contro la corruzione non si riduca alla semplificazione di un provvedimento
burocratico, tanto discutibile nella sua efficacia quanto dannoso nei suoi
effetti.
Sottoscrittori appartenenti a Università ed Enti di
Ricerca italiani:
Prof. Luca Cerchiai (Professore Ordinario di Etruscologia, Università di Salerno)
Prof. Fabrizio Pesando
(Professore Associato di Antichità Pompeiane ed
Ercolanesi, di Archeologia della Magna Grecia e di Topografia Antica, Dipartimento Asia, Africa, Mediterraneo, Università
di Napoli “L’Orientale”).
Prof. ssa Irene
Bragantini (Professore Ordinario di Archeologia e Storia dell’arte romana, Dipartimento Asia, Africa, Mediterraneo, Università di Napoli “L’Orientale”).
Dott. Francesco
Cifarelli (Direttore Museo Archeologico Comunale di Segni)
Prof. Giuliano Volpe
(Rettore Università degli Studi di Foggia)
Prof. Fausto Zevi (già Soprintendente Archeologo di Napoli e Pompei, Emerito della
Sapienza-Università di Roma, Accademico dei Lincei.)
Prof. Adriano La
Regina (Presidente Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte; Emerito
della Sapienza-Università di Roma, già Soprintendente Archeologo di Roma).
Prof. Riccardo Santangeli Valenzani (Università
degli Studi Roma Tre, Dipartimento di Studi Storico Artistici Archeologici e
sulla Conservazione).
Dott. Gianluca del
Mastro (Ricercatore in Papirologia, Dipartimento di
Filologia Classica, Università degli Studi di Napoli Federico II).
Prof. Andrea Giardina (Professore Ordinario,
Istituto Italiani di Scienze Umane di Firenze).
Prof. Giuseppe Pucci (già Professore Ordinario di
Archeologia Classica, Università degli Studi di Siena).
Dott. ssa Vincenzina Castiglione Morelli
(Direttivo Associazione Amici di Pompei; Accademica Pontaniana).
Prof. ssa Maria Vittoria Fontana (Professore
Ordinario di Archeologia e Storia dell’Arte Islamica,Università di Roma-La
Sapienza).
Prof.ssa Sara Santoro (Professore Ordinario di
Archeologia classica, Dipartimento di Studi Classici, Facoltà di Lettere, Università "G.
d'Annunzio" Chieti-Pescara).
Prof. ssa Lucia Scatozza (Università degli
Studi di Napoli Federico II).
Prof. Filippo Coarelli (Professore Emerito
dell’Università degli Studi di Perugia; Accademico dei Lincei).
Dott. Francesco Marcattili (Ricercatore, Università
degli Studi di Perugia).
Prof. Paolo Braconi (Ricercatore, Università
degli Studi di Perugia).
Arch. Alfredo Balasco
(architetto libero professionista e consulente delle
Soprintendenze archeologiche campane).
Prof. ssa Antonella Coralini (Ricercatore Dipartimento
di Archeologia, Università di Bologna Alma Mater).
Prof. Paolo Poccetti (Professore Ordinario,
Dipartimento di antichità e tradizione classica, Università di Roma Tor Vergara.).
Prof.ssa Luisa Musso (Professore Ordinario di
Archeologia Classica presso l'Università Roma Tre - Dipartimento di studi
storico-artistici, archeologici e sulla conservazione.)
Dott. Antonio d’Ambrosio (già archeologo presso
la Soprintendenza Archeologica di Pompei e Direttore dell’Ufficio Scavi di
Pompei)
Dott.ssa Mariarosaria Borriello (già archeologa
presso la Soprintendenza Archeologica di Napoli e Direttrice del Museo
Archeologico Nazionale di Napoli).
Prof. Eugenio Polito (Università di Cassino e
del Lazio Meridionale).
Prof. ssa Eugenia Equini Schneider (Professore
Ordinario, Dipartimento di Scienze dell’Antichità, Università La Sapienza
Roma).
Prof. Annapaola Zaccaria Ruggiu (già Ordinario
di Archeologia Classica, Università Ca’ Foscari Venezia).
Prof. ssa Mara Sternini (Professore Associato,
Università degli Studi di Siena).
Prof. Paola D’Alconzo (Professore Associato di
Museografia, Università degli Studi di Napoli Federico II).
Prof. Fabrizio Slavazzi (Professore
Straordinario di Archeologia Romana, Università degli Studi di Milano.
Prof. ssa Giovanna Bagnasco Gianni (Professore
Associato, Università degli Studi di Napoli).
Prof. Gioacchino Francesco La Torre (Professore
Associato, Università degli Studi di Messina).
Prof. ssa Monika Verzár (Professore Ordinario,
Università degli Studi di Trieste).
Prof. ssa Anna Maria
D'Onofrio (Professore Associato, Dipartimento
Asia, Africa, Mediterraneo, Università di Napoli
“L’Orientale Università degli
Studi di Napoli “L'Orientale”).
Prof. Fausto Longo (Ricercatore,
Università degli Studi di Salerno)
Prof. Alfonso Mele (Emerito,
Università degli Studi di Napoli Federico II)
Prof. Giuseppe Sassatelli (Professore
Ordinario Università Alma Mater Bologna)
Prof. ssa Simonetta
Stopponi (Professore Ordinario, Università degli Studi di Perugia)
Dott. Massimo Botto (CNR).
Prof. Daniele
Manacorda (Professore Ordinario, Università di Roma tre).
Dott. ssa
Antonella Pinna (contrattista Museologia, Università degli Studi di Perugia).
Prof. Arch.
Giovanni Longobardi (Professore Ordinario, Università di Roma Tre).
Prof. Carlo
Gasparri (Professore Ordinario, Università degli Studi di Napoli Federico II).
Prof. ssa Lucia
Faedo (Professore ordinario, Università degli Studi di Pisa, Scuola Normale
Superiore).
Prof.ssa Marina
Taliercio (Professore Ordinario Università degli Studi di Napoli Federico II).
Prof. Stefano
Tortorella (Università La Sapienza di Roma).
Prof. Federico Guidobaldi (Emerito di Archeologia Cristiana Antica,
Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana; Presidente dell'Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del
Mosaico (AISCOM).
Prof.ssa Daniela Scagliarini
(Ordinario di Archeologia Romana, Alma Mater Studiorum di Bologna).
Prof. ssa Maria
José Strazzulla (già Ordinario Università degli Studi di Foggia).
Prof. Federico
Rausa (Associato Università degli Studi di Napoli Federico II).
Prof.ssa Fulvio
Donati (Associato Università degli Studi di Pisa).
Prof.ssa
Elisabetta Govi (Associato Università Alma mater Studiorum Bologna).
Prof. ssa Ida
Baldassarre (già Ordinario, Università di Napoli L’Orientale)
Prof.ssa Gilda
Bartoloni (Ordinario, Università Roma La Spienza)
Prof. ssa Marisa
Bonamici (Università Pisa)
Prof. ssa Maria
Bonghi Jovino (Prof. Emerito Università Statale Milano)
Prof. Stefano Bruni
(Università Ferrara)
Prof. ssa Renata
Cantilena(Ordinario Università degli Studi di Salerno)
Prof. ssa Federica
Chiesa (Università Milano)
Prof. ssa Mariassunta
Cuozzo (Università del Molise)
Prof. Bruno
d’Agostino (già Ordinario Università di Napoli L’Orientale)
Prof. Giuseppe Della
Fina (Università dell’Aquila)
Dott. Filippo
Delpino (CNR)
Prof. ssa Patrizia
Gastaldi (già Associato Università di Napoli L’Orientale)
Prof. ssa Elisabetta
Garau (Universitàdegli Studi di Sassari)
Prof. ssa Giovanna
Greco (Ordinario Università degli Studi
di Napoli Federico II)
Prof. Maurizio Harari
(Università degli Studi di Pavia)
Prof. Giovanni
Mastronuzzi (Università del Salento)
Prof. Mauro
Menichetti (Ordinario Università degli Studi di Salerno)
Prof. ssa Eliana
Mugione (Associato Università degli Studi di Salerno)
Prof. Carmine
Pellegrino (Università degli Studi di Salerno)
Prof. ssa Angela
Pontrandolfo (Università degli Studi di Salerno)
Prof. Marco Rendeli
(Università Sassari)
Prof. Carlo Rescigno
(Seconda Università Napoli)
Prof. Fabrizio Ruffo
(Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa)
Prof. Carlo Tronchetti (Università degli Studi
della Tuscia).
Prof. Emanuele Greco (Ordinario Università degli
Studi di Napoli L’Orientale; Direttore della Scuola Archeologica Italiana di
Atene)
Prof. Alfonso Santoriello (Università degli Studi
di Salerno).
Prof. ssa
Francesca Ghedini (Ordinario Università degli Studi di Padova).
Prof. Massimo Osanna (Università della Basilicata).
Prof. ssa
Tina Panella (Università di Roma La Sapienza).
Prof. ssa Monica Salvadori (Associato di Archeologia
Classica, Università degli Studi di
Padova).
Dott.ssa Priscilla
Munzi (Centre J. Bérard, Napoli).
Dott. Arch. Ruggero
Morichi (Università degli Studi di Napoli Federico II).
Dott. Arch. Rosario
Paone. (Università degli Studi di Napoli Federico II).
Prof. Francesco
D'Andria (Ordinario,Università del Salento).
Sottoscrittori appartenenti a Università ed
Enti di Ricerca stranieri:
Prof. ssa Alix Barbet
(Directeur de recherche au CNRS, expert auprès de l’ICOMOS, Ispettore UNESCO).
Prof. Andrew Wallace-Hadrill (Direttore di
Ricerca all Universita di Cambridge; Direttore del Herculaneum Conservation
Project).
Prof. Jean-Pierre Brun
(Collège de France, Paris).
Prof. Dr. Herman
Geertman (Prof. Dr. Emerito dell’Università di Leiden, Olanda,
già direttore del Reale Istituto Neerlandese a Roma, già membro del
comitato scientifico dell’Herculaneum Conservation Project).
Prof. Dr. Dieter
Mertens (già Direttore del Deutsches Archäologisches Institut Rom)
Prof. Nicolas Monteix
(Maître de conférences en histoire et archéologie
romaines, Université de Rouen, France).
Prof.
Jean-Pierre Guilhembet (Université Paris-Diderot, Paris 7).
Prof.
Wolfgang Ehrhardt (Institut für Archäologische Wissenschaften, Freiburg).
Prof. Dr. Valentin Kockel (Klassische
Archäologie Universität, Ausburg).
Prof. Joaquin Ruiz de Arbulo (Catedràtic
d’Arqueologia, Universitat Rovira i Virgili Tarragona).
Dott. Albert Ribera (Departemento
d’Arqueologia) Valencia.
Prof. Eric Moormann (Professore di Archeologia
Classica, Radboud Universiteit Nijmegen, Olanda).
Prof. ssa Claude Pouzadoux (Direttore Centre
Jean Bérard di Napoli).
Prof. Dr.
Martin Bentz (Universität Bonn, Abteilung für Klassische Archäologie).
Prof. J. R.
Clark (Department of Art & Art History, The University of Texas at Austin).
Prof. José Uroz Saez (Catedrático de Historia
Antigua de la Universidad de Alicante).
Dott. ssa Claude
Albore Livadie (Centre Camille Jullian UMR 7399).
Prof. ssa
Mireille Corbier (Directeur de recherche émérite au CNRS; Directeur de l’Annéè
épigraphique).
Dr. Jens-Arne
Dickmann (Kurator der Archäologischen Sammlung Institut für
Archäologische Wissenschaften Freiburg).
Dr. Paul Roberts (British Museuml London).
Prof. Paul Zanker
(Emerito Scuola Normale Superiore di Pisa).
Prof. Stephan Stiengraeber
(Professore Associato, Università Roma Tre).
Dr. Dr.h.c.
Cornelia Isler-Kerényi Erlenbach (Suisse).
Dr. Rick Jones (Classic University of
Leeds).
“Criminalizzare un’intera categoria di studiosi che lavorano con grande
idealismo in circostanze difficili e per pochi soldi è assurdo. Come
collega mi sento offesa.
La rotazione prevista lascia sospettare che il ministero non conosce la
realtà. Per gestire bene un sito, un museo, un monumento non basta
amministrarli, ma, ci vuole una conoscenza approfondita per gestire, per
studiare e per prendere le decisioni giuste. Pure il “marketing”, tanto
importante nei tempi d’oggi, ha bisogno di una solida base scientifica per
definire „il prodotto“ e per trovare la „best selling proposition“. Non
basta qualche slogan superficiale.
Finora le soprintendenze italiane hanno un loro prestigio internazionale.
Il ministero invece di impedire il loro lavoro mettendo a rischio una
categoria che ha sempre resistito a tutte le difficoltà dovrebbe andar
fiero di queste istituzioni.
Dichiaro la mia solidarietà con le colleghe ed i colleghi sospettati di
corruzione. Protesto contro queste misure assurde ed umilianti, dannose al
patrimonio artistico culturale dell’Italia ed al rango internazionale dei
suoi rappresentanti”.
Agnès Allroggen Bedel
idealismo in circostanze difficili e per pochi soldi è assurdo. Come
collega mi sento offesa.
La rotazione prevista lascia sospettare che il ministero non conosce la
realtà. Per gestire bene un sito, un museo, un monumento non basta
amministrarli, ma, ci vuole una conoscenza approfondita per gestire, per
studiare e per prendere le decisioni giuste. Pure il “marketing”, tanto
importante nei tempi d’oggi, ha bisogno di una solida base scientifica per
definire „il prodotto“ e per trovare la „best selling proposition“. Non
basta qualche slogan superficiale.
Finora le soprintendenze italiane hanno un loro prestigio internazionale.
Il ministero invece di impedire il loro lavoro mettendo a rischio una
categoria che ha sempre resistito a tutte le difficoltà dovrebbe andar
fiero di queste istituzioni.
Dichiaro la mia solidarietà con le colleghe ed i colleghi sospettati di
corruzione. Protesto contro queste misure assurde ed umilianti, dannose al
patrimonio artistico culturale dell’Italia ed al rango internazionale dei
suoi rappresentanti”.
Agnès Allroggen Bedel
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